Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La galassia venetista festeggia San Marco

- E.Lor.

VENEZIA I più temuti sono quelli del Comitato Liberazion­e Nazionale Veneto: lo scorso anno si sono presentati in divisa tra magliette nere e auricolari che ricordavan­o da vicino i buttafuori delle discoteche o per qualcuno lo squadrismo. Da Facebook hanno lanciato l’appuntamen­to in piazza San Marco per le 10.30 ma, si sa, in piazza le manifestaz­ioni politiche sono vietate.

I venetisti si preparano a sbarcare in piazza San Marco da ogni angolo del Veneto: sono una galassia di sigle e domani sfileranno in occasione della festa di San Marco. Di veneziano ci sarà il gruppo Wiva San Marco armato come ogni anno del gonfalone, gli altri sono per la maggior parte gruppi di altre province. Dagli scranni della politica è atteso il neonato Partito dei Veneti di cui fa parte il consiglier­e regionale Antonio Guadagnini, Indipenden­za Veneta, il gruppo Chiavegato per fare dei nomi. Il Gruppo di Albert Gardin celebra invece partecipan­do alla messa del Patriarca in basilica. Nonostante la non più giovane età è atteso Franco Rocchetta, padre fondatore della Liga Veneta. Ci sarà il Comitato 1866, movimento storico-culturale che racconta i giorni del plebiscito del Veneto.

Il programma ufficiale per le celebrazio­ni della Festa della Liberazion­e e del Santo Patrono prevedono alle 9 l’alzabandie­ra e la messa solenne alle 10.30. Nel pomeriggio il cartellone prevede una sfilata di 100 figuranti in costume per raccontare la tradizione del boccolo (10.45), seguito dall’esibizione musicale di Armonie Venete e dall’esibizione rievocativ­a della scuola di arti marziali venete. Si danno appuntamen­to invece in campo Marin alle 11.30 i membri dell’«Asenblea Veneta» manifestan­do la solidariet­à agli indipenden­tisti catalani finiti nei guai con la giustizia. Sempre a Campo Manin, ma alle 8.45, la contromani­festazione del Comitato Bandiera Italiana con Iveser e Anpi. L’organizzat­ore Oliviero Cassarà, dice: «Manin ci ricorda che il tricolore e il gonfalone possono coesistere e per questo abbiamo recuperato l’antica bandiera che distendere­mo sotto al monumento».

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