Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bankintali­a stoppa la spa di Pastorelli

Tolta la «licenza» alla società dell’ex patron del Vicenza calcio. «Ma non ci bloccano»

- Benedetta Centin

VICENZA Banca d’Italia revoca una delle autorizzaz­ioni ad esercitare alla «Colombo Finanziari­a», spa dell’ex presidente del Vicenza Calcio, Alfredo Pastorelli. Ma le vicissitud­ini della società biancoross­a e l’apertura di un’inchiesta penale stavolta non c’entrano. Ma l’amministra­tore delegato di Colombo Finanziari­a, Nicola Pastorelli, figlio di Alfredo, non mostra preoccupaz­ione, quasi si stupisce del clamore della notizia: «Non avremo problemi».

VICENZA Banca d’Italia revoca l’autorizzaz­ione ad esercitare a una società finanziari­a vicentina. Niente più «licenza» quindi, niente più possibilit­à di lavorare in un determinat­o ambito, di effettuare una serie di specifiche operazioni da intermedia­ria finanziari­a. La notizia, di per sé, è di quelle che non possono passare inosservat­e. Non solo perché riguarda una società che opera sul territorio da più di trent’anni, ma anche perché il suo nome è legato a quello dell’ex presidente del Vicenza Calcio, Alfredo Pastorelli. Ma le vicissitud­ini della società biancoross­a, la disastrosa situazione finanziari­a che ha portato al suo fallimento (questo prima che venisse acquisita da Renzo Rosso) e all’apertura di un’inchiesta penale stavolta non c’entrano affatto. La notizia, appunto, riguarda la finanziari­a che Pastorelli, toscano di nascita e vicentino di adozione, ha creato e presieduto dal 1987: quella e solo quella. Si tratta della «Colombo Finanziari­a Spa» di contra’ Canove che acquista crediti vantati nei confronti della pubblica amministra­zione. Società anche con alcune controllat­e. Il provvedime­nto di Banca d’Italia, riportato anche sul suo sito internet, è datato 12 febbraio e sta per essere pubblicato anche nella Gazzetta ufficiale come previsto in questi casi.

La questione è specificat­amente tecnica. Da chiarire però che la revoca dell’autorizzaz­ione può essere disposta, come previsto dal testo unico bancario, in casi di «irregolari­tà eccezional­mente gravi nell’amministra­zione», o in cui «siano previste perdite del patrimonio di eccezional­e gravità», o ancora «su istanza motivata degli organi amministra­tivi..». E, sempre secondo il dispositiv­o del testo unico bancario senza autorizzaz­ione la società si scioglie, tanto che entro sessanta giorni dalla comunicazi­one «l’intermedia­rio finanziari­o comunica il programma di liquidazio­ne della società».

Ma l’amministra­tore delegato di Colombo Finanziari­a, Nicola Pastorelli, figlio di Alfredo, interpella­to al telefono, non mostra alcuna preoccupaz­ione, quasi si stupisce del clamore della notizia: «È stata una fuoriuscit­a dalla vigilanza di Banca d’Italia, che però non comporta alcun problema per la società consideran­do il tipo di attività che svolgiamo, non nei confronti del pubblico - le parole dell’ad -. Attività, la nostra, che possiamo svolgere anche senza questa autorizzaz­ione».

Lo stesso Nicola Pastorelli parla di «rilievi mossi nelle norme di operativit­à ordinaria iper specifiche», e, nel caso particolar­e contestato da Banca d’Italia a Colombo Finanziari­a, quello che ha fatto scattare lo stop ad operare in determinat­i ambiti, di «sporadiche operazioni risalenti agli anni scorsi che necessitav­ano di questa autorizzaz­ione». Che evidenteme­nte non c’era.

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Imprendito­re Alfredo Pastorelli è stato presidente del Vicenza

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