Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il Brenta è ancora pericoloso crepe in una sede degli Alpini
L’edificio è stato chiuso. Controllate le vie che corrono lungo il fiume
BASSANO Sono stati momenti di grande apprensione, nel primo pomeriggio di ieri, quando nei pressi del Ponte degli Alpini sono arrivate le squadre dei vigili del fuoco assieme alle forze dell’ordine, alla Protezione civile e all’assessore alla Cura Urbana Roberto Campagnolo. Allarmati, i presenti hanno subito pensato che l’intervento fosse dovuto ad un cedimento del monumento, invece era destinato a verificare un’erosione, piuttosto estesa, emersa sulla parte bassa esterna del caseggiato lambito dal Brenta a nord dal ponte. Era stata notata poco prima da una pattuglia della polizia in perlustrazione sulla sponda opposta di via Pusterla. A causarla, la piena del fiume di questi giorni. Di proprietà dell’Associazione nazionale alpini, nonché sede della sezione Monte Grappa, lo stabile danneggiato è situato su vicolo Angarano, dietro a quello principale al quale è collegato da un passaggio. Non è abitato, ma viene usato come magazzino e dal gruppo sportivo delle penne nere. Dopo il sopralluogo, i vigili del fuoco ne hanno temporaneamente vietato l’utilizzo per motivi di sicurezza. Solo un’accurata ispezione anche dal Brenta potrà stabilire l’entità dell’erosione e il grado di rischio per la staticità della struttura, ma per entrare nell’alveo bisognerà attendere che il livello del fiume si abbassi. Al sopralluogo era presenti anche Lucio Gambaretto, direttore della Monte Grappa presieduta da Giuseppe Rugolo. Appena possibile -in un paio di giorni il Brenta dovrebbe rientrare nei parametri normali - l’apertura sarà analizzata dagli esperti.
Il Ponte degli Alpini intanto rimane ancora chiuso ai pedoni ed è difficile prevedere quanto tornerà transitabile. A causa anche della perturbazione di ieri, il Brenta si è mantenuto su livelli significativi, superiori ai due metri; lontani dal metro e 55 centimetri, ossia la soglia di sicurezza fissata dal Comune per consentire il passaggio. Probabilmente, il fiume non permetterà ai sub di effettuare, oggi, le verifiche strutturali sui rostri e sulle fondazioni, come previsto, per individuare possibili ammaccature e danneggiamenti causati dai detriti trasportati con forza dal Brenta durante la piena. Un controllo indispensabile prima di riaprire il monumento.
Sempre nel pomeriggio, i vigili del fuoco sono intervenuti in via Campesana, nei pressi del capannone Kaina, per rimuovere un albero abbattutosi sulla carreggiata. Ancora una giornata intensa, ieri, per le squadre cittadine della Protezione civile, che assieme alle forze dell’ordine, sono tornate in azione nell’ambito del coordinamento «Bassano emergenze». Con la nuova ondata di maltempo, anche nel Bassanese è scattata l’allerta arancione per la criticità idraulica e rossa per quella idrogeologica (frane e smottamenti). Nella mattinata, con replica nel tardo pomeriggio, gli addetti hanno effettuato sopralluoghi nei punti sensibili del territorio comunale. In particolare, sulle strade lungo gli argini ( in particolare le vie Volpato, Pusterla, Ca’Erizzo, Porto di Brenta e Macello) e sugli stabili che si affacciano sul fiume, sulle frazioni montane e collinari di Rubbio, Valrovina, San Michele, e poi a Campese, Sant’Eusebio, nella zona di San Lazzaro, in località Vallerana e contra’ San Giorgio. «La situazione è sotto controllo, non sono emerse criticità significative - ha fatto sapere l’assessore Campagnolo nel tardo pomeriggio di ieri l’attività di monitoraggio proseguirà, complice la disponibilità delle decine di volontari». Ancora chiusa la provinciale 73 Valvecchia che collega Valstagna a Foza.