Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Truffa sulle azioni, la Procura accusa anche i dipendenti

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MONTEBELLU­NA L’incubo giudiziari­o dei dipendenti delle vecchie Popolari venete - nel caso specifico, parliamo di Veneto Banca - si è materializ­zato dall’altra parte del Nord Italia. La procura di Verbania, che indaga per truffa aggravata in relazione al dissesto dell’ex banca trevigiana (in Piemonte, nel 2010, Montebellu­na acquisì la Popolare di Intra) , si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per 43 indagati. Ma non si tratta soltanto degli amministra­tori o delle posizioni di vertice: tra gli accusati di truffa, per avere indotto i clienti a investire in azioni di Veneto Banca senza adeguate informazio­ni sul rischio connesso, ci sono anche i direttori (e alcuni impiegati addetti ai titoli) di nove filiali dell’Alto Piemonte. In buona sostanza, secondo il lavoro di ricostruzi­one effettuato dal pubblico ministero Sveva De Liguoro, l’ordine di piazzare le azioni sarebbe partito dall’alto (a partire dal numero uno dell’istituto, Vincenzo Consoli) e poi diramato alla rete territoria­le della banca, cui era demandata l’applicazio­ne del piano vendita delle azioni. Perciò, secondo la procura verbanese, anche i dipendenti di rango inferiore, che poi erano quelli che avevano un rapporto diretto e spesso fiduciario con la clientela, portano una responsabi­lità nell’ambito della presunta truffa.

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