Violenza sessuale, botte e minacce alla fidanzata A processo un americano

Per cinque mesi avrebbe stuprato la sua ragazza, all’epoca ancora minorenne, arrivando a coprirla di calci e pugni e a farla quasi soffocare per impedirle di reagire, incurante delle sue urla di dolore, delle suppliche per farlo smettere con quegli abusi. Con in più la minaccia che, se lei avesse troncato la loro relazione, avrebbe fatto uccidere la sua nonna che si trovava all’estero. Queste almeno sono le pesanti accuse che hanno portato a processo, davanti al collegio di Vicenza, un 28enne nato a New York, F. D.D.H. le iniziali. La sua presunta vittima una ragazza con cui all’epoca dei fatti, e cioè tra dicembre 2013 e aprile 2014, aveva una relazione affettiva: una 21enne di Vicenza, allora di 17 anni. La ragazza aveva denunciato di essere stata violentata in più occasioni dall’americano, senza alcuna possibilità di impedirlo. Di essere stata gettata sul letto dall’allora compagno 24enne, e lì aggredita con calci e pugni. Di essere stata quasi soffocata, entrando in panico per la sensazione di mancanza d’aria, tanto forte era la pressione che il giovane le avrebbe impresso a livello del torace. E che non le sarebbe servito a nulla lamentarsi, pregarlo di farla finita con quelle violenze, quei rapporti estorti. E un modo per tenerla legata a lui l’americano l’avrebbe avuta: «Se mi lasci faccio uccidere tua nonna» la minaccia.