Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Calci e pugni ai poliziotti arrestato militare americano Il Siulp: serve più personale
Ieri notte era così esagitato, probabilmente in balia di sostanze, che nemmeno lo spray urticante che l’agente gli ha spruzzato in viso è riuscito a calmarlo. Lui, Ross Keshaun Tood, militare americano di vent’anni di stanza alla caserma Ederle, già messo alla porta dal lap dance Boys proprio perché ingestibile, quando ha visto i due poliziotti della questura è diventato una furia. E si è scagliato su di loro con calci e pugni, provocando agli agenti vari traumi e rompere loro i denti. Coprendoli al contempo di sputi e di insulti vari. Quando i due agenti delle volanti, anche se feriti, sono riusciti a bloccarlo e caricarlo nell’auto di servizio, il militare Usa ha iniziato a scagliare calci anche contro la portiera, danneggiandola. Inevitabile per lui l’arresto. Una serie i reati contestati - lesioni, oltraggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale – che ieri mattina, una volta davanti al giudice per il processo per direttissima, gli sono valsi una condanna ad un anno di reclusione, con la sospensione condizionale della pena. Ai due poliziotti invece una prognosi di dodici e nove giorni. Un episodio, quello che ha riguardato «l’unica volante presente sul territorio», che ancora una volta porta il sindacato di polizia Siulp a denunciare la situazione, e di carenza del personale e di sicurezza, e a parlare della sezione volanti «tra la colpevole indifferenza dell’amministrazione e i proclami del “fare di più con meno” del capo della polizia». Per il segretario provinciale Orazio Bedin «il controllo del territorio è stato svenduto, per colpa di scelte politiche da noi non condivise come al blocco del turn over – sbotta - . È inaccettabile però, non riuscire a garantire la sicurezza a chi, quotidianamente svolge con passione ed alto senso del dovere un così delicato servizio». Il referente del sindacato spiega: «È da mesi che chiediamo al questore di ripianare l’organico di quel settore, per assicurare almeno la presenza di due equipaggi, che ripetiamo, son pochi per le esigenze del territorio, ma sono necessari per garantire l’incolumità di chi opera». Ma è anche vero che non c’è personale, è un terzo in meno secondo la segreteria del Siulp. «La presenza di quattro operatori deve arrivare dalla richiesta di nuovo personale al prefetto Gabrielli – continua Bedin -, perché tutti gli uffici della questura sono privi di personale tanto da richiedere l’attività di volontariato per garantire un minimo livello funzionamento».