Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Panevin, Epifania di smog: «Può essere pericoloso»
Falò e Pm10, tornano le polemiche per l’inquinamento dell’aria. Parola allo pneumologo
La tradizione del «Brucia la vecia» e dei «Panevin» ha aggravato ulteriormente la qualità dell’aria in una Regione reduce da «un anno nero per lo smog», come ricorda Legambiente. La combustione sprigionata in poche ore dagli enormi falò organizzati per l’Epifania ha spinto la concentrazione di Pm10 al valore record di 312 microgrammi per metro cubo d’aria nel Trevigiano (contro la soglia di guardia di 50) e di 200 nel Veneziano, solo per citare gli esempi più eclatanti.
Ma quali sono le ripercussioni sulla salute?
«Ci può essere un danno da esposizione acuta per il picco di polveri sottili accumulato in tempi molto brevi — spiega il dottor Andrea Vianello, direttore del reparto di Fisiopatologia respiratoria dell’Azienda ospedaliera di Padova —. Nei pazienti che soffrono di malattie cardiovascolari o respiratorie, l’esposizione a tassi elevati di Pm10 finisce per esacerbarne i sintomi caratteristici, cioè tosse, dispnea, attacchi d’asma, inducendo un maggiore ricorso ai farmaci broncodilatatori. In questi casi salgono gli accessi al Pronto soccorso e i ricoveri».
Di quanto aumenta esattamente il rischio di veder peggiorare i sintomi?
«Qualche anno fa l’Organizzazione mondiale della Sanità ha fornito delle indicazioni in merito. Per esempio quando le polveri sottili arrivano ai 200/250 microgrammi per metro cubo d’aria, il pericolo di incorrere in tosse, dispnea e altri sintomi raddoppia per i soggetti che soffrono delle malattie descritte».
E se tali concentrazioni restano più giorni nell’aria?
«Diventano una fonte di rischio in più, che coinvolge anche i professionisti al lavoro all’aria aperta, come i vigili urbani, o chi pratica sport all’esterno, per esempio lo jogging».
In quali guai possono incorrere le persone sane?
«Se parliamo di un’esposizione alta ma limitata a qualche giorno, possono accusare tosse o irritazione delle vie aeree, non malattie più gravi».
E se oltre al Pm10 la combustione sprigionasse le più piccole Pm5 o Pm2,5?
«Allora la situazione sarebbe più seria. Il Pm10 si ferma alla laringe e ai grossi bronchi, il Pm5 e il Pm2,5 sono particelle più piccole, perciò in grado di raggiungere i bronchioli, la parte più interna dei polmoni».
Qualcuno paragona l’esposizione al Panevin a quella al camino.
«Non ho dati in grado di supportare o meno il raffronto. Posso però dire che i camini di oggi sono dotati di impianto di aerazione, mentre i roghi dell’Epifania non sappiamo esattamente cosa contengano, quindi è difficile tracciare una stima precisa di eventuali danni».