Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ponte, ripartono i lavori «Le due stilate sistemate entro il prossimo aprile»
Terminato il rischio «brentane»: riapre il cantiere Il Comune: «Da metà gennaio inizia il vero restauro»
BASSANO DEL GRAPPA Riparte il cantiere del Ponte degli Alpini. Dopo lo stop di quasi due mesi perché il periodo è statisticamente a rischio «brentane», le piene del fiume causate dalle piogge, l’impresa Nico Vardanega costruzioni ha comunicato in via ufficiale al Comune la ripresa dei lavori. Ieri mattina, sulla spiaggetta di via Pusterla, sono stati ricollocati i materiali e le attrezzature funzionali all’intervento. «La ditta ricostruirà la strada di ghiaia nell’alveo del Brenta, che aveva rimosso ad ottobre, per consentire l’accesso di uomini e mezzi alle due stilate a est della struttura palladiana dove saranno realizzate nuovamente le dighe a protezione dell’area di cantiere - ha confermato l’assessore alla Cura Urbana Roberto Campagnolo - Questa fase dovrebbe essere conclusa entro la metà di gennaio, dopodiché si entrerà nel vivo con il consolidamento delle fondazioni, la sostituzione dei legni deteriorati e il restauro vero e proprio del monumento. L’impresa potrà lavorare per quattro mesi, meteo permettendo. I dati relativi alle analisi del legno e dei cedimenti ora li ha tutti sottomano. Ci aspettiamo quindi un’accelerazione delle operazioni che nel primo semestre dell’anno sono andate a rilento. E per aprile, quando scatterà la prossima sospensione, per l’altro periodo storicamente piovoso, contiamo di avere le due stilate sistemate». Dopo le vivaci schermaglie che hanno caratterizzato i primi mesi dalla firma del contratto, culminate con richiami scritti e lettere di legali, i rapporti tra amministrazione comunale e ditta sembrano ora più distesi. «Se fino a qualche mese fa Vardanega non era stato preciso sulle azioni da portare avanti, ora ci ha presentato una documentazione dettagliata e puntuale dei prossimi interventi che i nostri tecnici stanno vagliando – ha aggiunto Campagnolo – L’impresa ha infatti introdotto alcune modifiche al progetto iniziale: ad esempio sulla modalità di sostegno della struttura palladiana durante i lavori. Ci ha proposto una soluzione che prevede l’appoggio da sotto, evitando quindi di realizzare il cosiddetto ponte bailey. Se la proposta sarà valida e garantirà lo stesso risultato finale, siamo pronti ad accoglierla. Non ci siamo mai sottratti al confronto su nuove ipotesi progettuali, purché documentate e messe nero su bianco come prevedono le procedure». La scorsa settimana, Vardanega ha provveduto a ripristinare la guaina del tetto del ponte strappata dal vento lo scorso 13 novembre. Senza tegole e con la protezione volata via, la pioggia è entrata dalle fessure lignee della copertura allagando il piano di calpestio del monumento.