Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bcc e i dipendenti cacciati Novella: non licenziamo
Il presidente sui due cacciati: «Non è un precedente». I sindacati non ci stanno
Bcc, scoppia il caso dei primi due dipendenti licenziati nel settore bancario. Il presidente della Federazione veneta, Ilario Novella: «Non è un precedente». Ma i sindacati non ci stanno.
PADOVA «Questa vicenda non stabilisce un precedente che introduce i licenziamenti». Ilario Novella, presidente della Federazione veneta del credito cooperativo ragiona alla vigilia, oggi, dell’incontro con i sindacati alla sede regionale delle Bcc a Padova. Il tema riguarda sempre il licenziamento improvviso, dieci giorni fa, di due dei sette dipendenti assunti a fine 2015 con trasferimento diretto alla federazione regionale dall’ex Bcc Padovana, per chiudere la trattativa sul trasferimento della rete degli sportelli a Bcc di Roma. Distaccati in una serie di banche, pagati per due anni con i fondi della liquidazione, erano stati riconvocati in Federazione prima della scadenza del periodo e messi alla porta.
Vicenda che ha già messo in allarme i sindacati, secondo cui la vicenda introduce un precedente rilevante, che fa rientrare in banca dalla finestra i licenziamenti individuali, non per motivi disciplinari, fin qui rimasti di fatto fuori anche nei casi più complicati, come per i quattromila esuberi di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, risolti con i prepensionamenti. Oggi la vicenda arriva al tavolo sindacale. «Dovremo capire le intenzioni dell’azienda. Se si sia trattato di un episodio mal gestito a cui trovare una soluzione oppure se siamo di fronte ad una nuova linea operativa della Federazione che contempla ora anche il licenziamento», sostiene il coordinatore regionale del settore Bcc di Fisac Cgil, Riccardo Gresele. Questo tanto più di fronte al fatto che in ballo c’è la riorganizzazione della stessa Federazione, in vista della divisione del credito cooperativo nei due gruppi di Iccrea e Cassa Centrale.
Un’escalation che il leader regionale di Federveneto Bcc, Novella, respinge. I confini che pone alla vicenda descrivono un’altra storia: «È una vicenda molto particolare, questo non si può interpretare come un precedente sui licenziamenti: non c’entra nulla - sostiene -. I due non hanno mai lavorato in Federazione, è una vicenda legata alla crisi di Banca Padovana, dove, ricordo, abbiamo salvato il 99% dell’occupazione. Sto cercando di vedere il caso per quello che è, nonostante che i sindacati vogliano montare il caso, pretendendo il posto assicurato».
Posizione che i sindacati, da quel che si capisce, non potranno far passare. Lo schema, visto dalla loro parte, non è accettabile. Perché per loro i licenziamenti individuali finora sono rimasti fuori dalla porta. E tutti i casi difficili - dalle fusioni agli esuberi per crisi - sono stati affrontati con le procedure collettive stabilite dall’articolo 22 del contratto. Comprese quelle in corso - gli esodi a Rovigo Banca, la verifica dell’accesso all’esodo in Banca Annia, la procedura di acquisto degli sportelli ex Crediveneto da parte di Banca Veronese -. che seguono a casi pesanti di crisi, come appunto Banca Padovana. «Tutti casi in cui la Federazione è stata ed è parte della trattativa - aggiunge Gresele -. Per cui risulta incomprensibile che la Federazione segua questo schema per tutte le banche associate ma non per se stessa».
In sostanza, per i sindacati, anche in Federazione andava applicato quello schema collettivo. Né i sindacati sono disposti a lasciar passare due licenziamenti come questione secondaria. Che invece considerano come un cambiamento di linea nella Federazione veneta che ora ammette i licenziamenti individuali, senza comunicare nulla. Scelta tra l’altro condotta dalla seconda federazione Bcc d’Italia con il peso che questo può avere rispetto al fatto che anche altre Federazioni o Bcc decidano di farla propria. «Il caso è già sui tavoli delle segreterie nazionali - dice Delfo Azzolin, coordinatore regionale Bcc della Fabi -. Siamo preoccupati per una novità che ci lascia allibiti e che potrebbe avere effetti dirompenti. Ancor più inaccettabili nel mondo Bcc».