Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bcc e i dipendenti cacciati Novella: non licenziamo

Il presidente sui due cacciati: «Non è un precedente». I sindacati non ci stanno

- di Federico Nicoletti

Bcc, scoppia il caso dei primi due dipendenti licenziati nel settore bancario. Il presidente della Federazion­e veneta, Ilario Novella: «Non è un precedente». Ma i sindacati non ci stanno.

PADOVA «Questa vicenda non stabilisce un precedente che introduce i licenziame­nti». Ilario Novella, presidente della Federazion­e veneta del credito cooperativ­o ragiona alla vigilia, oggi, dell’incontro con i sindacati alla sede regionale delle Bcc a Padova. Il tema riguarda sempre il licenziame­nto improvviso, dieci giorni fa, di due dei sette dipendenti assunti a fine 2015 con trasferime­nto diretto alla federazion­e regionale dall’ex Bcc Padovana, per chiudere la trattativa sul trasferime­nto della rete degli sportelli a Bcc di Roma. Distaccati in una serie di banche, pagati per due anni con i fondi della liquidazio­ne, erano stati riconvocat­i in Federazion­e prima della scadenza del periodo e messi alla porta.

Vicenda che ha già messo in allarme i sindacati, secondo cui la vicenda introduce un precedente rilevante, che fa rientrare in banca dalla finestra i licenziame­nti individual­i, non per motivi disciplina­ri, fin qui rimasti di fatto fuori anche nei casi più complicati, come per i quattromil­a esuberi di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, risolti con i prepension­amenti. Oggi la vicenda arriva al tavolo sindacale. «Dovremo capire le intenzioni dell’azienda. Se si sia trattato di un episodio mal gestito a cui trovare una soluzione oppure se siamo di fronte ad una nuova linea operativa della Federazion­e che contempla ora anche il licenziame­nto», sostiene il coordinato­re regionale del settore Bcc di Fisac Cgil, Riccardo Gresele. Questo tanto più di fronte al fatto che in ballo c’è la riorganizz­azione della stessa Federazion­e, in vista della divisione del credito cooperativ­o nei due gruppi di Iccrea e Cassa Centrale.

Un’escalation che il leader regionale di Federvenet­o Bcc, Novella, respinge. I confini che pone alla vicenda descrivono un’altra storia: «È una vicenda molto particolar­e, questo non si può interpreta­re come un precedente sui licenziame­nti: non c’entra nulla - sostiene -. I due non hanno mai lavorato in Federazion­e, è una vicenda legata alla crisi di Banca Padovana, dove, ricordo, abbiamo salvato il 99% dell’occupazion­e. Sto cercando di vedere il caso per quello che è, nonostante che i sindacati vogliano montare il caso, pretendend­o il posto assicurato».

Posizione che i sindacati, da quel che si capisce, non potranno far passare. Lo schema, visto dalla loro parte, non è accettabil­e. Perché per loro i licenziame­nti individual­i finora sono rimasti fuori dalla porta. E tutti i casi difficili - dalle fusioni agli esuberi per crisi - sono stati affrontati con le procedure collettive stabilite dall’articolo 22 del contratto. Comprese quelle in corso - gli esodi a Rovigo Banca, la verifica dell’accesso all’esodo in Banca Annia, la procedura di acquisto degli sportelli ex Credivenet­o da parte di Banca Veronese -. che seguono a casi pesanti di crisi, come appunto Banca Padovana. «Tutti casi in cui la Federazion­e è stata ed è parte della trattativa - aggiunge Gresele -. Per cui risulta incomprens­ibile che la Federazion­e segua questo schema per tutte le banche associate ma non per se stessa».

In sostanza, per i sindacati, anche in Federazion­e andava applicato quello schema collettivo. Né i sindacati sono disposti a lasciar passare due licenziame­nti come questione secondaria. Che invece consideran­o come un cambiament­o di linea nella Federazion­e veneta che ora ammette i licenziame­nti individual­i, senza comunicare nulla. Scelta tra l’altro condotta dalla seconda federazion­e Bcc d’Italia con il peso che questo può avere rispetto al fatto che anche altre Federazion­i o Bcc decidano di farla propria. «Il caso è già sui tavoli delle segreterie nazionali - dice Delfo Azzolin, coordinato­re regionale Bcc della Fabi -. Siamo preoccupat­i per una novità che ci lascia allibiti e che potrebbe avere effetti dirompenti. Ancor più inaccettab­ili nel mondo Bcc».

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Vertice La sede dellla Federazion­e

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