Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Lovato gas chiude, operai in strada Traffico in tilt. «Ed è solo l’inizio»

Cento dipendenti rischiano il lavoro, ieri corteo vicino al tribunale

- Andrea Alba

VICENZA Traffico vicentino in tilt: cento operai e impiegati della Lovato Gas «occupano», per più di un’ora, la circonvall­azione di viale Risorgimen­to Nazionale proprio sotto le scalette palladiane di Monte Berico. Ieri mattina dalle 9 circa alle 10 e mezza la circolazio­ne cittadina verso il tribunale e la Riviera Berica è stata quasi completame­nte bloccata dai dipendenti della storica ditta di strada Casale, la cui proprietà emiliana ha da poco annunciato lo «stop» alla produzione. «È solo l’inizio – incalza Morgan Prebianca, sindacalis­ta della Fiom Cgil – giovedì (oggi per chi legge, Ndr)i lavoratori porteranno la protesta in consiglio comunale. E nei prossimi giorni il sindaco e la Giunta verranno al presidio in fabbrica».

La fabbrica vicentina conta 90 dipendenti più 20 interinali e realizza componenti di impianti a gas per auto. Esiste da sessant’anni ma dal 2008 è di proprietà del gruppo Landi Renzo, realtà quotata in Borsa che nei giorni scorsi, varando un piano strategico complessiv­o fino al 2022 ha annunciato la cessazione della produzione a Vicenza: qui rimarranno l’area commercial­e e la ricerca e sviluppo, ma il grosso dei dipendenti sarà in esubero. «Per quanto ci sforziamo, continuiam­o a non capire la logica di questa chiusura – ribadiva ieri Prebianca – anche l’anno scorso Lovato Gas ha chiuso in utile per un milione di euro e addirittur­a generato un risparmio di mezzo milione sul costo del lavoro. L’azienda è stata acquisita nel 2008 per 63 milioni, ma in questi anni ha completame­nte remunerato il gruppo dell’investimen­to». I lavoratori in questi giorni hanno ricevuto la solidariet­à di Rifondazio­ne Comunista e di Otello Dalla Rosa (candidato alle primarie cittadine del centrosini­stra), oltre che la visita della deputata del Pd Daniela Sbrollini. E ieri si è scioperato anche nelle sedi emiliane del gruppo, «si sente parlare di esuberi pure là» osserva Prebianca. Il corteo si è snodato dalle 9 in poi dalla sede di strada Casale con direzione Borgo Berga. Con striscioni di protesta, bandiere e fischietti i manifestan­ti sono arrivati fino all’incrocio fra via Risorgimen­to e viale Margherita: lì, controllat­i a vista da polizia e carabinier­i, hanno rallentato la circolazio­ne fin quasi a fermarla, consentend­o il passaggio di due auto alla volta ogni minuto. La protesta ha sicurament­e fatto arrabbiare molti automobili­sti – il rallentame­nto ha bloccato la strada dalla stazione ferroviari­a in poi – ma a parte qualche clacson non ci sono stati incidenti di sorta. Il corteo poi si è ridiretto verso la sede. «Continuere­mo le azioni di protesta – assicura Prebianca – la proprietà deve fare marcia indietro».

La protesta Questo pomerioggi­o i lavoratori di Lovato saranno in consiglio comunale

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