Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Lovato gas chiude, operai in strada Traffico in tilt. «Ed è solo l’inizio»
Cento dipendenti rischiano il lavoro, ieri corteo vicino al tribunale
VICENZA Traffico vicentino in tilt: cento operai e impiegati della Lovato Gas «occupano», per più di un’ora, la circonvallazione di viale Risorgimento Nazionale proprio sotto le scalette palladiane di Monte Berico. Ieri mattina dalle 9 circa alle 10 e mezza la circolazione cittadina verso il tribunale e la Riviera Berica è stata quasi completamente bloccata dai dipendenti della storica ditta di strada Casale, la cui proprietà emiliana ha da poco annunciato lo «stop» alla produzione. «È solo l’inizio – incalza Morgan Prebianca, sindacalista della Fiom Cgil – giovedì (oggi per chi legge, Ndr)i lavoratori porteranno la protesta in consiglio comunale. E nei prossimi giorni il sindaco e la Giunta verranno al presidio in fabbrica».
La fabbrica vicentina conta 90 dipendenti più 20 interinali e realizza componenti di impianti a gas per auto. Esiste da sessant’anni ma dal 2008 è di proprietà del gruppo Landi Renzo, realtà quotata in Borsa che nei giorni scorsi, varando un piano strategico complessivo fino al 2022 ha annunciato la cessazione della produzione a Vicenza: qui rimarranno l’area commerciale e la ricerca e sviluppo, ma il grosso dei dipendenti sarà in esubero. «Per quanto ci sforziamo, continuiamo a non capire la logica di questa chiusura – ribadiva ieri Prebianca – anche l’anno scorso Lovato Gas ha chiuso in utile per un milione di euro e addirittura generato un risparmio di mezzo milione sul costo del lavoro. L’azienda è stata acquisita nel 2008 per 63 milioni, ma in questi anni ha completamente remunerato il gruppo dell’investimento». I lavoratori in questi giorni hanno ricevuto la solidarietà di Rifondazione Comunista e di Otello Dalla Rosa (candidato alle primarie cittadine del centrosinistra), oltre che la visita della deputata del Pd Daniela Sbrollini. E ieri si è scioperato anche nelle sedi emiliane del gruppo, «si sente parlare di esuberi pure là» osserva Prebianca. Il corteo si è snodato dalle 9 in poi dalla sede di strada Casale con direzione Borgo Berga. Con striscioni di protesta, bandiere e fischietti i manifestanti sono arrivati fino all’incrocio fra via Risorgimento e viale Margherita: lì, controllati a vista da polizia e carabinieri, hanno rallentato la circolazione fin quasi a fermarla, consentendo il passaggio di due auto alla volta ogni minuto. La protesta ha sicuramente fatto arrabbiare molti automobilisti – il rallentamento ha bloccato la strada dalla stazione ferroviaria in poi – ma a parte qualche clacson non ci sono stati incidenti di sorta. Il corteo poi si è ridiretto verso la sede. «Continueremo le azioni di protesta – assicura Prebianca – la proprietà deve fare marcia indietro».
La protesta Questo pomerioggio i lavoratori di Lovato saranno in consiglio comunale