Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Emozione e caos vaccini Ma solo pochi alunni restano fuori da scuola
L’assessore: «Ieri tolleranza, ma da lunedì si cambia»
VICENZA Bimbi che entrano senza documenti sulle vaccinazioni, «ma è l’ultimo giorno», piccini che tornano a casa perché mamma e papà spiegano di essere contro i vaccini, alunni le cui famiglie si affrettano a compilare le carte. E una bimba che, a Ospedaletto, non può andare all’asilo perché la mamma (disoccupata) non ha pagato la retta. Ieri anche nelle materne vicentine si è passati ai fatti, per la documentazione vaccinale: la situazione si è presentata, come prevedibile, piuttosto caotica. Ma secondo più presidi poteva andare peggio.
A Vicenza il quadro si presenta variegato, da comprensivo a comprensivo. «Nelle nostre due scuole dell’infanzia, la Burci e la Marco Polo, ci sono circa un centinaio di iscritti e sono rimasta positivamente colpita – osserva Maria Rosa Puleo, preside reggente del comprensivo 1 – i genitori hanno mostrato responsabilità: grazie al grande sforzo della segreteria, quasi tutti hanno presentato i documenti. Quattro bimbi sono rimasti a casa, non sappiamo se per malattia o altro, e un altro genitore ha portato a casa suo figlio spiegando di non essere d’accordo con la legge sulle vaccinazioni. Il dialogo comunque è stato molto civile e corretto». Al comprensivo 3 le scuole materne sono tre, con circa 200 bimbi. «Abbiamo accolto tutti gli alunni – precisa il vicepreside Augusto Dal Toso – invitando i genitori dei circa 40 bimbi non in regola con la documentazione a venire immediatamente in segreteria a regolarizzarlo. Buona parte l’hanno fatto. Giovedì tireremo le somme ed emetteremo i decreti di sospensione per chi ancora non sarà a posto. Ci aspettiamo che in seguito i genitori tengano i bimbi a casa: la nostra linea è di evitare i conflitti. Una famiglia ha già ritirato il figlio, hanno spiegato che non sono d’accordo con le vaccinazioni».
La nuova legge ha «appesantito» il primo giorno di scuola per molti genitori e non solo per il traffico notevolmente aumentato. Dunque, oltre ai selfie per le mamme più giovani o alle più classiche fotografie di rito, o ai pianti dei bimbi che non volevano abbandonare i genitori, l’entrata a scuola ha scontato questa ulteriore incombenza, anche se, per la verità, la maggior parte delle famiglie si è presentata perfettamente in regola avendo già presentato la certificazione o l’autocertificazione di prenotazione. «I 1400 bambini ospitati nei nidi e nelle materne comunali – afferma l’assessore alla Formazione Umberto Nicolai, ieri in visita ad alcuni plessi cittadini - sono entrati regolarmente. Questo non significa che siano tutti vaccinati o in possesso dell’autocertificazione. Considerata la situazione, in Veneto attardata anche dalla posizione contraria alla legge da parte della Regione, le segreterie si sono trovate a gestire una mole di lavoro e di richieste d’informazioni notevoli, praticamente fino a stamattina e ancora non è finita. Per questo motivo stiamo adottando una minima flessibilità accogliendo tutti e verificando le singole posizioni. Dalla prossima settimana, cambieremo registro e chi non è in regola resterà fuori, come prevede la legge». L’assessore aggiunge: «Non abbiamo ancora un stima certa, ma se i genitori che ci hanno comunicato il loro parere contrario alla vaccinazione rimarranno sulle loro posizioni ci troveremo di fronte certamente a più di qualche caso, che abbiamo stimato intorno all’8 per cento».
Simile la situazione nel resto della provincia. A Schio, per esempio, due famiglie riceveranno la lettera di sospensione perché la documentazione manca. «Tuttavia non ci sono state situazioni critiche» assicura il sindaco Valter Orsi.
Sul tema interviene duramente il sindacato degli insegnanti Snals di Vicenza. «Devo dire che, in una situazione caotica di avvio scolastico per mancanza di personale della scuola a tutti i livelli, imporre controlli feroci come questi dimostra quanto poco capiscano al ministero dell’Istruzione quelli che fanno le circolari – osserva il segretario Doriano Zordan – sarebbe stato meglio un intervento più morbido, come suggeriva il governatore Luca Zaia. Inoltre, nessuno mi toglie dalla testa che l’improvviso pretendere un tale numero di vaccinazioni sia dovuto al rischio di reali epidemie nelle scuole, rischio finora taciuto».
Genitori Alcune famiglie non hanno portato i figli a scuola. A Schio esclusi due piccoli alunni Retta da saldare Respinta una bimba: la mamma, senza lavoro, non aveva pagato la retta Zordan (Snals) Già manca personale, con questa legge è il caos. Era meglio la posizione di Zaia