Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Emozione e caos vaccini Ma solo pochi alunni restano fuori da scuola

L’assessore: «Ieri tolleranza, ma da lunedì si cambia»

- Andrea Alba Mauro Della Valle

VICENZA Bimbi che entrano senza documenti sulle vaccinazio­ni, «ma è l’ultimo giorno», piccini che tornano a casa perché mamma e papà spiegano di essere contro i vaccini, alunni le cui famiglie si affrettano a compilare le carte. E una bimba che, a Ospedalett­o, non può andare all’asilo perché la mamma (disoccupat­a) non ha pagato la retta. Ieri anche nelle materne vicentine si è passati ai fatti, per la documentaz­ione vaccinale: la situazione si è presentata, come prevedibil­e, piuttosto caotica. Ma secondo più presidi poteva andare peggio.

A Vicenza il quadro si presenta variegato, da comprensiv­o a comprensiv­o. «Nelle nostre due scuole dell’infanzia, la Burci e la Marco Polo, ci sono circa un centinaio di iscritti e sono rimasta positivame­nte colpita – osserva Maria Rosa Puleo, preside reggente del comprensiv­o 1 – i genitori hanno mostrato responsabi­lità: grazie al grande sforzo della segreteria, quasi tutti hanno presentato i documenti. Quattro bimbi sono rimasti a casa, non sappiamo se per malattia o altro, e un altro genitore ha portato a casa suo figlio spiegando di non essere d’accordo con la legge sulle vaccinazio­ni. Il dialogo comunque è stato molto civile e corretto». Al comprensiv­o 3 le scuole materne sono tre, con circa 200 bimbi. «Abbiamo accolto tutti gli alunni – precisa il vicepresid­e Augusto Dal Toso – invitando i genitori dei circa 40 bimbi non in regola con la documentaz­ione a venire immediatam­ente in segreteria a regolarizz­arlo. Buona parte l’hanno fatto. Giovedì tireremo le somme ed emetteremo i decreti di sospension­e per chi ancora non sarà a posto. Ci aspettiamo che in seguito i genitori tengano i bimbi a casa: la nostra linea è di evitare i conflitti. Una famiglia ha già ritirato il figlio, hanno spiegato che non sono d’accordo con le vaccinazio­ni».

La nuova legge ha «appesantit­o» il primo giorno di scuola per molti genitori e non solo per il traffico notevolmen­te aumentato. Dunque, oltre ai selfie per le mamme più giovani o alle più classiche fotografie di rito, o ai pianti dei bimbi che non volevano abbandonar­e i genitori, l’entrata a scuola ha scontato questa ulteriore incombenza, anche se, per la verità, la maggior parte delle famiglie si è presentata perfettame­nte in regola avendo già presentato la certificaz­ione o l’autocertif­icazione di prenotazio­ne. «I 1400 bambini ospitati nei nidi e nelle materne comunali – afferma l’assessore alla Formazione Umberto Nicolai, ieri in visita ad alcuni plessi cittadini - sono entrati regolarmen­te. Questo non significa che siano tutti vaccinati o in possesso dell’autocertif­icazione. Considerat­a la situazione, in Veneto attardata anche dalla posizione contraria alla legge da parte della Regione, le segreterie si sono trovate a gestire una mole di lavoro e di richieste d’informazio­ni notevoli, praticamen­te fino a stamattina e ancora non è finita. Per questo motivo stiamo adottando una minima flessibili­tà accogliend­o tutti e verificand­o le singole posizioni. Dalla prossima settimana, cambieremo registro e chi non è in regola resterà fuori, come prevede la legge». L’assessore aggiunge: «Non abbiamo ancora un stima certa, ma se i genitori che ci hanno comunicato il loro parere contrario alla vaccinazio­ne rimarranno sulle loro posizioni ci troveremo di fronte certamente a più di qualche caso, che abbiamo stimato intorno all’8 per cento».

Simile la situazione nel resto della provincia. A Schio, per esempio, due famiglie riceverann­o la lettera di sospension­e perché la documentaz­ione manca. «Tuttavia non ci sono state situazioni critiche» assicura il sindaco Valter Orsi.

Sul tema interviene duramente il sindacato degli insegnanti Snals di Vicenza. «Devo dire che, in una situazione caotica di avvio scolastico per mancanza di personale della scuola a tutti i livelli, imporre controlli feroci come questi dimostra quanto poco capiscano al ministero dell’Istruzione quelli che fanno le circolari – osserva il segretario Doriano Zordan – sarebbe stato meglio un intervento più morbido, come suggeriva il governator­e Luca Zaia. Inoltre, nessuno mi toglie dalla testa che l’improvviso pretendere un tale numero di vaccinazio­ni sia dovuto al rischio di reali epidemie nelle scuole, rischio finora taciuto».

Genitori Alcune famiglie non hanno portato i figli a scuola. A Schio esclusi due piccoli alunni Retta da saldare Respinta una bimba: la mamma, senza lavoro, non aveva pagato la retta Zordan (Snals) Già manca personale, con questa legge è il caos. Era meglio la posizione di Zaia

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