Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Centri vietati ai tir e jersey antitraffico
I prefetti ai sindaci: allargate le isole pedonali e proteggete le vie affollate. I nodi dei grandi eventi a Venezia, l’appello di Jesolo
VENEZIA Dopo l’attentato di Barcellona e la riunione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo, riunito ieri mattina al Viminale, alle prefetture è arrivata una circolare con la quale il ministro dell’Interno, Marco Minniti, chiede di mantenere alta la vigilanza — già al livello di allerta 2 su 3 dagli attentati di Parigi del novembre 2015 — e di potenziare le misure di sicurezza a tutela degli obiettivi sensibili e dei luoghi più affollati. «Attraverso i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, che saranno convocati con la partecipazione dei sindaci e in sinergia con le polizie locali — è il contenuto della direttiva — dovrà svolgersi un attento monitoraggio sugli eventi programmati sul territorio». E il Veneto, che conta oltre cento dei 13.421 siti ad alto rischio indicati dal Viminale (piazza San Marco e relativa Basilica, la base Nato di Vicenza, le Basiliche di Sant’Antonio a Padova e palladiana a Vicenza, l’Arena di Verona, le sinagoghe, l’aeroporto Marco Polo di Tessera e poi caserme, ambasciate, teatri come La Fenice e l’Olimpico, centri commerciali, stazioni ferroviarie, sedi istituzionali, acquedotti e oleodotti, autostrade, redazioni giornalistiche, grandi alberghi, scuole per stranieri), si sta organizzando.
Vista la nuova, micidiale, arma imbracciata dai terroristi a Nizza, Berlino, Londra e Barcellona, cioè veicoli lanciati sulla folla, il diktat è: vietare al traffico vie e zone ad alta frequentazione. «Nelle riunioni convocate in vista dell’estate avevo già comunicato ai sindaci l’esigenza di prevedere sistemi che non consentano il passaggio nè l’ingresso di pullman, tir o auto in aree che attirino assembramenti di persone — conferma il prefetto di Venezia, Carlo Boffi —. Ho chiesto di usare intelligenza e buonsenso, per esempio spostando pure i camion della nettezza urbana. Il rischio ora è l’effetto emulazione, da parte di simpatizzanti dell’Isis ma anche di individui destabilizzati che possano sfogare la loro rabbia con le stesse modalità. In particolare il venerdì e il sabato sera è bene trasformare in isole pedonali le strade più affollate, proprio per impedire che un mezzo possa lanciarsi in mezzo alla gente». Mercoledì il prefetto di Venezia terrà un vertice con forze dell’ordine e sindaci, anche del litorale, per concordare specifiche misure in vista della Mostra del Cinema e di altri appuntamenti clou. «Da una settimana ci prepariamo agli eventi internazionali in programma a Venezia dal 30 agosto al 10 settembre — aggiunge il questore Vito Danilo Gagliardi — come la regata storica, il Premio Campiello, l’inaugurazione della Mostra del Cinema con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Dipartimento di pubblica sicurezza ha emanato particolari disposizioni e inviato supporti per garantire la massima serenità allo svolgimento di ogni manifestazione. Per esempio controlli alla stazione ferroviaria di Santa Lucia, Unità operative di pronto intervento in posizioni strategiche, potenziamento dei servizi d’acqua. Possiamo disporre di diverse centinaia di uomini in più e di apparecchiature sofisticate. Venezia è al centro del mondo e di tutte le attenzioni, ma è una città molto sicura».
Lavori in corso anche a Verona. «Riposizioneremo i jersey anti-tir in piazza Bra — anticipa il prefetto vicario Angelo Sidoti —. Se finora erano sistemati in via Roma e in Corso Porta Nuova in occasione degli spettacoli in Arena, da stasera (ieri, diventano fissi fino al termine della stagione artistica. E si spostano dalla strada a sotto il listòn, presidiati dai vigili e dai militari, questi ultimi dotati di arma lunga. Inoltre le squadre anti-terrorismo controllano sui mezzi blindati e a piedi le strade del centro storico, obiettivo sensibile. E la prossima settimana terremo un Comitato per l’ordine pubblico con i sindaci dei Comuni del lago di Garda, quest’anno caratterizzati da un grande afflusso». Massima allerta a Padova, che può contare sulle squadre anti-terrorismo di polizia e carabinieri, oltre che sui soldati dell’operazione «Strade sicure» (200 tra la città del Santo, Verona e Venezia).
«Anche noi, all’inizio del mese, abbiamo richiesto un’aliquota di militari — rivela Lucio Parente, prefetto vicario di Vicenza — per integrare la sorveglianza agli obiettivi sensibili. E poi abbiamo allertato i Comuni in merito alle manifestazioni di una certa importanza». A Treviso la questura, oltre a ricorrere agli «ostacoli fissi» anti-traffico negli eventi di rilievo, ha sensibilizzato il personale «a prestare la massima attenzione nei controlli, utilizzando presidi di autodifesa», come giubbotti anti-proiettile e caschi. Tutte accortezze che rischiano di non bastare a Jesolo, dove via Bafile è otto volte più grande della rambla di Barcellona. «Il corso centrale è lungo 8 chilometri e ha centinaia di accessi — avverte il sindaco Valerio Zoggia — è impossibile pattugliarlo con appena 50 vigili, impegnati in altre mille attività. Senza contare che tutte le sere in ogni piazza c’è un evento capace di attirare migliaia di persone. O il governo ci consente di assumere altri agenti sforando il Patto di stabilità, oppure ci doti del posto fisso di polizia da noi richiesto invano, altrimenti è inutile che il Viminale chieda di alzare la vigilanza. Siamo vulnerabili, ma non per colpa nostra».
Zoggia Via Bafile otto volte più lunga della rambla ma pochi vigili