Venturini, l’uomo dello sport estremo «Idratatevi e proteggete la testa»

PADOVA E’ l’uomo delle imprese impossibili. Ha attraversato di corsa Chott el Jerid, in Tunisia, il più grande lago salato dell’Africa, macinando 73 chilometri sotto il sole di Ferragosto, a 53 gradi, uno in meno dei 54 affrontati nella Death Valley, in Nevada, dove ha percorso 76 chilometri, che si aggiungono alle diverse partecipazioni alla 100 chilometri nel Sahara e nel deserto della Namibia e all’avventura nel deserto australiano, da Adelaide a Darwin (5150 chilometri), in mountain bike. Paolo Venturini, poliziotto padovano e punta di diamante delle Fiamme Oro, è diventato il simbolo dello sport estremo. Sempre sotto un sole cocente. «Ma attenzione, non possono farlo tutti, bisogna essere allenati, seguiti dal medico e non avere problemi fisici — avverte —. Per le persone comuni, è sconsigliato praticare attività fisica con temperature superiori ai 30 gradi. Per affrontare la canicola di questi giorni bisogna mantenere un’idratazione ottimale e quindi bere uno o due bicchieri di acqua all’ora, quantità che deve salire a un litro d’acqua all’ora per chi fa sport, consigliabile nelle prime ore del mattino, dalle 6 alle 9. Va mantenuta una temperatura corporea di 37 gradi, però se c’è molta umidità la pelle fatica a traspirare e l’organismo si raffredda più lentamente. Ecco l’importanza di assumere molti liquidi: acqua ma anche succhi di frutta, ricchi di sali minerali e carboidrati. Sono i migliori integratori». In Tunisia l’assistente capo ha perso 11 chili in un’ora, nonostante l’assunzione costante di acqua e l’assistenza medica. «Per abbassare la temperatura mi sono messo addosso un asciugamano immerso nell’acqua e ghiaccio — ricorda — è un metodo efficace. Fondamentale poi, per evitare colpi di sole e di calore, è proteggersi la nuca, usare un capellino e occhiali». Nel 2017 la prossima sfida: per la prima volta Venturini se la vedrà con il freddo.