Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Studente aggredito, subito i dettagli» Pestaggio in un parco di Liverpool, il provveditorato di Vicenza chiede una relazione alla scuola
VALDAGNO (VICENZA) «Chiederemo alla scuola una relazione su quanto accaduto a Liverpool, sullo studente picchiato, vogliamo capire». Così Giorgio Corà, dirigente dell’ufficio scolastico territoriale (l’ex Provveditorato agli studi), il giorno dopo la pubblicazione della notizia del ragazzo diciassettenne che a Liverpool, durante il soggiorno di studio-lavoro, è stato accerchiato da un gruppo di teppisti, preso a pugni in testa e in pieno volto, aggredito anche con la sella di una bicicletta, al grido di «italiano di m..». «Non ne sapevo niente, l’ho letto sui quotidiani» ammette Corà.
Un pestaggio, a quanto pare, a sfondo razziale quello registrato in un parco pubblico della città dei Beatles, dove il minorenne si trova con docenti e altri dieci compagni, nell’ambito del progetto di studio e formazi on e «E r a s mus+ » , p ro - gramma dell’Unione Europea. Cinque settimane all’estero, alloggiati in famiglia, appoggiati ad un analoga scuola superio- re, con la possibilità di effett uare uno st a ge i n az i e nda. «Ora la scuola dovrà inquadrare quanto successo – dichiara il dirigente dell’ufficio scolastico territoriale di Vicenza – capire in che zona sia avvenuto, se davvero via sia l’inquietante risvolto razzista, e quali siano state le cause scatenanti, ma anche appurare se fosse previsto che lo studente fosse fuori casa a quell’ora di sera. Sono diversi gli aspetti da vagliare». Il dirigente Giorgio Corà puntualizza che il progetto di studio e formazione è interno alla scuola, supportato da un’agenzia, da un ente che ha organizzato appunto lo scambio cultu- rale. «L’istituto dovrà comunque relazionarci, chiederemo spiegazioni alla preside». Preside che non vuole rilasciare dichiarazioni, sostenendo che non ha ancora versioni ufficiali. Non parla, nemmeno a notizia resa pubblica. Ribadisce il suo «no comment».
Al momento la vicenda ha ancora degli aspetti da approfondire, ma sarà tutto più chiaro nel momento in cui la giovane vittima rientrerà a casa.
Il diciassettenne non ha infatti voluto lasciare Liverpool, abbandonare la sua esperienza di studio e lavoro all’estero. Nonostante sia rimasto in ospedale un giorno, e il referto parli di qualche giorno di prognosi. A distanza di migliaia di chilometri il minorenne ha rassicurato la mamma, tranquillizzandola sulle sue condizioni, facendole sapere che rientrerà come da programma, tra circa dieci giorni, col resto del gruppo. E non prima. E solo allora sarà possibile avere una sua versione dettagliata dei fatti, alla quale stanno lavorando an- che le forze dell’ordine inglesi, a caccia degli autori della violenta aggressione a sfondo razzista. Che rischiano grosso.
Al momento, da quanto ricostruito, sembra che lo studente sia stato accerchiato, malmenato e offeso da un gruppetto di ragazzi del posto. La sua unica colpa quella di essere un italiano.
Si trovava con alcuni coetanei della città in un parco pubblico, attorno alle 21.30, quando sono arrivati i teppisti ad innescare la miccia, con offese pesanti legate alla nazionalità, forse credendolo un immigrato. «Italiano di m...» gli avrebbero ripetuto. Scattata la rissa, il giovane valdagnese ha avuto la a peggio: è stato colpito più volte alla testa e al volto, e ha riportato pure un taglio, forse dovuto alla sella della bici usata come arma. Taglio che una volta in ospedale è stato curato con sette punti di sutura. Un segno che gli ricorderà la brutta esperienza.