Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il Festival della politica punta sui giovani «Focus su lavoro e sfida ambientale»

Cinque giorni, 45 eventi e ottanta ospiti. Dialogo tra Zuppi e Cacciari

- Paolo Guidone Antonella Gasparini

i grandi temi della contempora­neità, a partire da quello della guerra, saranno al centro del dialogo tra Massimo Cacciari ed il cardinale Mattero Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, mentre tra gli appuntamen­ti più attesi c’è il dialogo tra il giovane influencer e attivista culturale Edoardo Prati e la scrittrice

Chiara Valerio sul ruolo della cultura come attivatore di un nuovo protagonis­mo sociale dei giovani. Al giornalist­a Marco Damilano spetterà invece il compito di analizzare il rapporto tra i giovani e l’Unione Europea, mentre la nota sondaggist­a Alessandra Ghisleri e l’analista Giovanni Diamanti indagheran­no sul modo in cui la Generazion­e Z partecipa alla vita pubblica e alla politica.

Una sezione speciale del festival, curata da Antonio Gnoli, sarà intitolata «Padri e figli» e proporrà 4 incontri che vedranno protagonis­ti altrettant­i figli di personaggi celebri della storia culturale e politica italiana: la regista Anna Negri (figlia di Toni Negri), lo scrittore e regista Niccolò Ammaniti (figlio del celebre psicoanali­sta Massimo Ammaniti), lo storico Marco Revelli (figlio dello scrittore Nuto Revelli) ed il giurista Giulio Napolitano, che ricorderà la figura del padre Giorgio ad un anno dalla sua scomparsa. Tra gli eventi collateral­i al festival è prevista una mini rassegna cinematogr­afica in piazzetta Malipiero: dal 4 al 7 settembre ogni sera alle 21 sarà proiettato un film sfruttando il grande schermo di cemento presente da quando questo angolo di Mestre di fianco al Toniolo è stato aperto al pubblico. rito abbreviato. La squadra mobile di Venezia guidata da Giorgio Di Munno ci aveva lavorato per mesi, analizzand­o le immagini delle telecamere di video-sorveglian­za, confrontan­do con le testimonia­nze delle vittime. E alla fine è riuscita a dare un volto e un nome ai criminali che per mesi, e in gruppo, hanno seminato il terrore in zona stazione. Sono stati condannati (rito abbreviato) il nigeriano Jhonson Goodlucky, 29enne già carcere a Venezia (6 anni e 2 mesi), sette anni e sei mesi al connaziona­le Ugbejie Gift e 5 anni e 2 mesi a Said Abdul Razak, ghanese di 41 anni. Condannato a tre anni e 4 mesi Mukine Denilson Claudio Schiernier­ing, 23enne del Mozambico, mentre la ventenne mestrina Veronica D’Urzo ha avuto 3 anni e 11 mesi. Md Rajib Ali, 27enne bengalese condannato a due anni è stato espulso dall’Italia. Andranno a processo A. O. 22enne marocchino e N. M. classe 1992 del Senegal che hanno solo misure cautelari. Avevano strappato alle vittime, qualsiasi cosa capitasse a tiro: dai cellulari alle carte di credito, dagli auricolari ai portafogli. E poi ricattavan­o i malcapitat­i, coltelli in pugno, chiedendo soldi in cambio della restituzio­ne delle cose rubate. Hanno picchiato, aggredito, perfino morsicato le vittime accerchian­dole specie nei punti più bui e isolati, come i sottopassi della stazione di notte. Le difficoltà maggiori la mobile della questura le ha avute nel notificare gli atti: gli indagati, infatti, sono tutti irregolari e senza fissa dimora. Alcuni vivevano in edifici abbandonat­i, altri a casa di amici come fantasmi sociali.

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