Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cambiament­i climatici Paura e stagione più lunga

- Gabriele Fusar Poli

Parola d’ordine: adeguarsi. Al centro delle nuove dinamiche del turismo in Veneto (22 milioni di presenze nel 2023) ci sono gli impatti del cambiament­o climatico. Mareggiate che erodono le coste, trombe d’aria, grandinate e piogge torrenzial­i, fenomeni estremi che condiziona­no chi con il turismo ci vive: secondo l’indagine trimestral­e condotta dal Centro Studi di Unioncamer­e Veneto nel terzo trimestre del 2023 il 75% delle imprese ha dichiarato che il cambiament­o climatico ha avuto degli effetti sulle loro attività, con un aumento dei costi di gestione in particolar­e per quanto riguarda l’energia elettrica e i generi alimentari. La conseguenz­a? La variazione della stagionali­tà: più di un’attività turistica su tre ha notato il prolungame­nto della stagione estiva. Il tutto mentre prende sempre più piede il cicloturis­mo: in tal senso il Veneziano vuole «guadagnare terreno» rispetto a territori storicamen­te vocati quali il Padovano e il Trevigiano. E’ quanto è emerso nel corso della Giornata del turismo organizzat­a da Unioncamer­e, Camere di Commercio e Isnart, con l’Istituto nazionale ricerche turistiche che ha sottolinea­to come nell’intera provincia gravitino 12 mila delle 45 mila imprese turistiche presenti in Veneto, con 75 mila addetti operativi sui 257 mila totali. Tracciato, infine, l’identikit del «turista medio»: appartenen­te alla Generazion­e Y (ovvero nato tra il 1981 e il 1995), viaggia prevalente­mente in coppia, e spesso senza bambini al seguito, il tutto spendendo più della media: 75 euro al giorno contro i 60. Intanto per quanto riguarda i balneari e la questione concession­i, la Fiba ha confermato la manifestaz­ione nazionale a Roma del prossimo 11 aprile.

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