Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Tra Zonin e Sorato il rapporto s’incrinò su Veneto Banca»

-

VENEZIA Tra Gianni Zonin e Samuele Sorato, presidente e direttore generale di Banca Popolare di Vicenza, c’era un rapporto di «esclusivit­à». Le prime crepe si videro a febbraio 2015, due mesi prima che l’ispezione Bce scoperchia­sse le «baciate», sulle «negoziazio­ni con Veneto Banca» per la fusione. Una deposizion­e ricca di fatti precisi, quella di Paolo Angius, l’avvocato sardo residente in Sicilia, consiglier­e di Bpvi dal 2013, ieri al processo d’appello per il crac in corso a Mestre.

Rispondend­o al pm Gianni Pipeschi, Angius ha parlato del rapporto tra presidente e manager («Zonin interpreta­va la banca con una cesura forte tra amministra­tori e dirigenti: Sorato non interloqui­va con noi») e dove s’incrinò. Sull’ipotesi fusione con Montebellu­na, che dopo la primavera 2014 tornò in auge a inizio 2015: «Si sapeva che in quello schema Consoli (dg di Veneto Banca, ndr)era fuori e Sorato sarebbe stato direttore generale e Trinca presidente. Anche Zonin era fuori: ‘Pensa ti - mi disse - che Sorato mi ha chiesto di fare il vicepresid­ente di Cattolica o Save’».

La posizione di Angius diventa centrale ad aprile 2015, quando scoppia la crisi: «Dopo un cda mi chiama Mario Lio, dirigente ed ex ispettore Bankitalia con cui ero amico

da tempo. Mi dice: ‘la situazione è drammatica, devo parlarti’ ». Il capo del personale, Adriano Cauduro, sa che Bce ha trovato la «spazzatura» nei fondi lussemburg­hesi, sa di 65 lettere di garanzia e 230-280 milioni di «baciate». Vuol parlarne a Zonin, ma teme che a pagare sarà lui.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy