Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
I Pili e le accuse al sindaco finiscono in Parlamento
Interrogazione dem sul conflitto di interessi
VENEZIA I Pili e il «conflitto di interessi» denunciato da Pd e opposizione, arrivano a Roma con l’interrogazione presentata da 12 parlamentari dem, con a capo il senatore Andrea Ferrazzi, ai ministri di Interno e Giustizia. «Chiediamo di sapere se i ministri sono a conoscenza di quella che appare come un’evidente posizione di conflitto di interessi, protratta nel tempo a cui non è stata data soluzione, e quali atti intendono adottare al fine di intervenire in questa situazione che riguarda il sindaco di Venezia». Sotto accusa Luigi Brugnaro per comportamenti in giunta e Consiglio «che risulterebbero configurarsi come una ripetuta infrao zione delle norme», sottolinea Ferrazzi. Il punto di partenza è il consiglio comunale del febbraio 2018 in cui è stata approvato a maggioranza un ordine del giorno in cui venne espresso parere favorevole allo sviluppo dei Pili, che però per essere attuato ha bisogno di varianti. Poco importa il blind trust fatto dal sindaco («È stato Casson a consigliarmi di farlo, io non sapevo cosa fosse. Il blind trust significa cedere le proprietà a un terzo, oggi le società non sono più mie, tranne la casa. L’area è da valorizzare ed è ciò che deve fare il trust privato, che adesso ha diritto di farlo e spero lo faccia», spiegava Brugnaro) i dem citano il Testo unico sull’ordinamento degli enti locali secondo cui «gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri di loro parenti...». «Brugnaro ha partecipato ed è intervenuto ad esempio al Consiglio in cui si sono affrontati contenuti riguardanti la variante che interessa i Pili, così come ha partecipato alla giunta che ha approvato al riqualificazione della stazione di Mestre con di pista ciclabile che passa per i Pili», citano i parlamentari. L’iniziativa è scaturita dopo la notizia della guerra legale pronta a scoppiare tra il magnate di Singapore Ching Chiat Kwong che voleva investire sui Pili e il professionista italiano che aveva lavorato al progetto di fattibilità che aveva tenuto i rapporti con lo staff del sindaco. ( f. b.)