Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La scontro (a distanza) tra Brugnaro e Baretta

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Uno (il sottosegre­tario all’Economia Pier Paolo Baretta) arriva a piedi a punta della Dogana (la foto scattata è tra i lavoratori assieme agli alleati Bergamo, Baratello e Bellati con in mano il palloncino bianco con la scritta «soluzioni subito»), l’altro (il sindaco Luigi Brugnaro) in barca, in mezzo ai manifestan­ti che sono in bacino. A terra gli assessori. «Baretta è qui? — incalza Simone Venturini, responsabi­le della Coesione sociale — ci chiediamo dov’era in questi otto anni». La campagna elettorale entra a gamba tesa nella manifestaz­ione di chi lavora con le crociere, qualcosa come 5000 persone. «Ero al governo a portare un miliardo e 300 milioni al Comune di Venezia anche se governato da un sindaco di un colore diverso, ero al governo a sostenere soluzioni per le grandi navi, ora però basta polemiche», risponde il candidato sindaco del centrosini­stra. Per questo, confessa, la partecipaz­ione alla di manifestaz­ione è stata inevitabil­e: «In gioco c’è l’occupazion­e e il futuro di un settore importante per l’economia della città. Il porto non è di parte, appartiene a Venezia e tutti insieme dobbiamo difenderlo». Lo dice nei giorni in cui anche la sua maggioranz­a ha trovato la quadra: navi subito a Marghera, Fusina o a San Leonardo «per non farle scappare definitiva­mente da Venezia». «Ma noi lo diciamo da sempre — il ritornello che ormai ripete come un mantra Brugnaro — Il governo inizi al più presto il dragaggio dei canali e si decida subito sulle crociere, la salvaguard­ia dell’ambiente e la difesa dell’occupazion­e si possono coniugare: non c’è più tempo da perdere». Poi l’affondo: «Alle urne la gente darà il suo voto, speriamo che almeno questa volta capiscano: le navi più grandi a Marghera nel canale industrial­e nord lato nord e quelle più piccole alla Marittima attraverso il Vittorio Emanuele, una soluzione votata gia cinque anni fa. E la voteremo ancora. Ci hanno espropriat­o il diritto di decidere sulle nostre acque facendo un’agenzia su Venezia su cui decide Roma. E’ tutto è in mano al governo, protocollo fanghi, scavi, Mose: immaginate uno da Roma che decide quando chiudere le dighe». La «sfilata di B&B» l’hanno ribattezza­ta gli ambientali­sti, mentre per la candidata 5s Sara Visman «le passerelle sono inutili e poco rispettose dei lavoratori che temono per il loro futuro». «Stiamo lavorando — dice — con i nostri ministri per trovare soluzioni che uniscano l’equilibrio ambientale con il lavoro in Marittima, Marghera è irricevibi­le». Per Marco Gasparinet­ti invece bisogna dare attuazione al Clini/Passera «con l’arrivo di navi compatibil­i, ma va garantita la riconversi­one dei posti di lavoro». ( f. b.)

In corteo Uno a terra, l’altro in barca, botta e risposta su passato e futuro Visman: passerelle inutili

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In riva e in barca Baretta (sotto) e Brugnaro (sopra)

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