Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Energia, Veneto terra di scontro A2a fa shopping in casa Ascopiave
Il colosso lombardo compra da Amber il 4,16% della multiutility trevigiana. E il titolo vola
Il capolavoro inverso,
TREVISO alla fine, è riuscito. Da potenziale culla di un maxipolo nordestino delle multiutility, il Veneto è diventato campo di battaglia e terra di spartizione, sotto gli occhi di osservatori che nemmeno più si sorprendono. Da ieri mattina il colosso lombardo dell’energia A2a che da mesi sta negoziando forme di aggregazione con Agsm Verona e Aim Vicenza - con il 4,16% è diventato il secondo azionista della trevigiana Ascopiave. La stessa Ascopiave che, pochi giorni prima di Natale, aveva concluso con l’emiliana Hera (cioè il concorrente diretto in Italia di A2a) una partnership paritetica per la creazione di EstEnergy, definito «il maggiore operatore dell’energia nel Nordest», operativo, oltre che in Veneto e Friuli Venezia Giulia, anche in Lombardia.
Il cavallo di Troia per A2a è stato il fondo inglese Amber Capital, che la sera prima aveva ceduto un altro 2,5% di Ascopiave azioni Hera (lo 0,4%, per la precisione), la mossa di A2a è stato un assoluto contropiede, dunque letto come azione ostile. I lombardi del resto non fanno mistero di avere agito «nell’ambito della più ampia strategia di presenza di A2a in Veneto e di dialogo con il territorio».
Anche gli ambienti vicini ad Aim e Agsm leggono positivamente la scelta dei lombardi, perché conferma la volontà di A2a di avviare un’interlocuzione con i diversi territori del Veneto.
Come i vertici trevigiani reagiranno ora è tutto da vedere, ma è certo che qualche risposta è attesa. A meno che non valga un’interpretazione data ieri da Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano, fra i principali avversari della linea tenuta dalla holding di controllo (Asco Holding, che detiene il 51% della quotata) nei mesi del dibattito sulle partecipate e sulla Legge Madia: «E se fosse non una partita fra A2a ed Hera ma una combine? Potrebbe essere l’inizio di un’intesa fra i due colossi per dividersi in buon accordo vendita e distribuzione del gas in Italia. Comunque sia – chiude - sarei felice anch’io di vendere le mie azioni ad A2a. Al valore di oggi aggiungerei al bilancio comunale qualcosa come 17 milioni di euro».
Il mercato ha reagito in modo controverso. Il titolo Ascopiave ha chiuso con un’accelerazione storica di 8,87 punti a 4,42 euro (dunque più del prezzo pagato da A2a), mentre A2a ed Hera cedono la prima l’1,5% e la seconda il 3,25%. E a Pieve di Soligo? Come nulla fosse accaduto, a leggere la stringata nota trasmessa in serata dal quartier generale. Nella quale si riferisce soltanto di avere acquistato azioni da Hera come rafforzamento della partnership tra le due società. Alla manovra dei lombardi, nessun accenno.