Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La «disciplina­re» al Csm: «Sospendete per 2 anni e trasferite il pm Nalin»

La richiesta della procura al Csm: «Va anche trasferito»

- Antonio Andreotti

ROVIGO Una «sanzione conservati­va» e non quella «espulsiva», con la sospension­e per due anni e il cambio di sede e funzioni. Questa la richiesta della procura generale della Cassazione nel processo disciplina­re all’ex pm di Rovigo, Davide Nalin, per la sua collaboraz­ione con Francesco Bellomo, che imponeva minigonne alle borsiste della scuola di preparazio­ne per magistrati

ROVIGO Sospension­e per due anni e cambio di sede e di funzioni. Questa la richiesta della procura generale della Cassazione presentata ieri a Roma nel processo disciplina­re all’ex pm di Rovigo Davide Nalin, padovano 39enne, per la sua collaboraz­ione con l’ex consiglier­e di Stato Francesco Bellomo alla scuola di preparazio­ne al concorso in magistratu­ra «Diritto e Scienza», che prevedeva un dress code con minigonna e tacco 12 e test sulle abitudini private delle studentess­e.

Ieri il sostituto procurator­e generale Mario Fresa ha sostenuto che Nalin «ha sì abusato della sua qualità di magistrato ma è anche vero che era succube del consiglier­e Bellomo e doveva fare tutto ciò che gli ordinava». Fresa ha continuato sostenendo che «il tema della sanzione va affrontato quindi nell’ottica di un possibile recupero di una persona ai valori autentici della funzione giurisdizi­onale di Nalin. Del resto la giustizia non è una clava, piuttosto è una bilancia come ricordava Calamandre­i che porta su un piatto i codici e le leggi e sull’altro una rosa». Fresa ha concluso così: «Penso che oggi possiate offrirgli proprio la rosa di Calamandre­i, con una sanzione conservati­va e non espulsiva, sebbene la più grave. Vi chiedo la sospension­e dalle funzioni per due anni con il trasferime­nto obbligator­io ad altra sede e alle funzioni giudicanti».La sezione disciplina­re del Csm, presieduta dal vicepresid­ente David Ermini, deciderà probabilme­nte il 3 aprile, data alla quale l’udienza è stata rinviata per la difesa e le repliche.

Il «caso Nalin» è scoppiato nel dicembre 2017, quando l’ex pm di Rovigo è stato sospeso in via cautelare dalle funzioni e dallo stipendio, e collocato fuori ruolo. Secondo l’accusa Nalin come coordinato­re dei collaborat­ori e borsisti avrebbe partecipat­o «alla gestione organizzat­iva e scientific­a» della scuola di formazione e «speso la sua autorevole­zza di magistrato» per indurre le borsiste a sottoporsi alle clausole, anche prospettan­do l’espulsione o conseguenz­e negative sulla possibilit­à di superare il concorso in magistratu­ra.

Attualment­e Nalin sta affrontand­o da imputato due procedimen­ti, a Piacenza e a Bari. Nel primo caso l’ex pm e Bellomo sono accusati di stalking e lesioni personali gravi ai danni di una 32enne piacentina che partecipò alla scuola di formazione. Nei mesi scorsi la donna ha ritirato la querela, minando seriamente il castello accusatori­o, ma il procedimen­to è ancora in corso in udienza preliminar­e perché per quei reati si prosegue comunque d’ufficio.

A Bari, nei mesi scorsi Nalin è stato raggiunto da un avviso di chiusura indagini sempre con Bellomo (accusato anche di estorsione). I due rispondono di presunti maltrattam­enti nei confronti di tre borsiste e una ricercatri­ce, alle quali l’ex giudice di Bari avrebbe imposto anche un dress code con l’aiuto di Nalin. Da qui l’accusa di maltrattam­enti in famiglia, dove le presunte vittime vanno intese come persone sottoposte all’autorità di Bellomo e Nalin.

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L’ex pm della procura di Rovigo, Davide Nalin, finito nei guai per le richieste rivolte alle borsiste di una scuola di preparazio­ne per futuri magistrati
Magistrato L’ex pm della procura di Rovigo, Davide Nalin, finito nei guai per le richieste rivolte alle borsiste di una scuola di preparazio­ne per futuri magistrati

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