Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Serietà e infrastrut­ture le richieste delle imprese alla politica nel caos»

Pozza, Unioncamer­e: «Torneranno i forconi»

- di Martina Zambon

VENEZIA Mario Pozza, alla guida del sistema camerale del Veneto, da uomo pratico lo sottolinea a più riprese: «Rappresent­o 560 mila imprese». Come a dire che il suo mandato, nell’elencare i desiderata del tessuto produttivo nordestino al presidente del consiglio Giuseppe Conte è chiaro. Perché oggi? Perché alle 15, a Palazzo Madama il premier si gioca il tutto per tutto. E un Conte bis non è affatto escluso.

Come percepisco­no le imprese ciò che accade a Roma in questi giorni?

« Pensano che ci sia una confusione totale. Io rappresent­o 560 mila imprese, l’economia di tutta la regione. Mi limito a dire che se i miei associati potessero, lapiderebb­ero i politici. Tutti i politici. Siamo esasperati. In un anno e mezzo cosa abbiamo portato a casa? Il “Reddito di pigrizia” e il “decreto Infiacchim­ento”? Per non parlare dell’autonomia». Parliamone... «L’autonomia chiesta da milioni di elettori del Nordest è ferma al palo e temo proprio si arenerà. Intanto le agenzie di rating ci classifica­no BBB, praticamen­te carta straccia. E però siamo la seconda manifattur­a d’Europa. Quando mi confronto con le relazioni che ho a Bruxelles mi vergogno. È umiliante essere derisi dal mondo».

Il secondo punto?

«Le infrastrut­ture. Mancano all’appello la Tav fra Verona e Padova ma serve anche fra Padova e Bologna. E poi le autostrade perennemen­te intasate. La A13 verso Bologna ma ovviamente anche la A4 fra Padova e Verona. E per fortuna che c’è il Passante. Ma sulla A4 serve una quarta corsia e non intendo quella “dinamica”, intendo una vera quarta corsia. Ci sarebbe poi il sistema delle tangenzial­i venete ma i fondi ci sono? Intanto a mettersi in auto c’è da pregare. La terza corsia verso Trieste una volta ultimata sarà già insufficie­nte. Attendiamo ancora notizie della metropolit­ana di superficie. E ci auguriamo che la Pedemontan­a non resti spezzata a metà sulla galleria di Malo. Basta?».

Andiamo con il terzo punto...

«Investimen­ti per il rilancio del Paese. Abbiamo decine di crisi aziendali aperte... l’economia va ripresa in mano».

Quarto punto?

« L’enorme potenziali­tà sprecata dei nostri porti. Potremmo essere l’hub per tutta l’Europa dell’Est invece è tutto inchiodato».

E i giovani?

«La fuga di cervelli dei nostri migliori talenti non è sostenibil­e. E il mancato flusso contrario è la miglior rappresent­azione di quanto basso sia il nostro appeal internazio­nale».

Siamo a cinque...

«È possibile che la nostra miniera d’oro, il turismo, sia abbandonat­o a sé stesso? È un comparto economico su cui mai c’è stata una politica seria. Men che meno sul fronte della montagna. Dovremmo dare una medaglia ai panifici e alle botteghe di vicinato dei piccoli paesi...sono l’unico argine allo spopolamen­to e alla perdita del turismo».

Sesta richiesta? «Chiediamo ai politici di essere seri. Sembrerà banale ma non lo è. Stiamo rischiando davvero grosso. Il clima si sta arroventan­do. Ricordo che alcuni nostri politici sostenevan­o i gilet gialli. Ecco, non vorrei si riesumasse­ro i forconi. Non è ammissibil­e dire tutto e il contrario di tutto ogni dieci giorni. A questo punto si voti, vinca chi vinca, purché si torni a una situazione dignitosa. La gente non è stupida e si rende conto del caos di questi giorni. Siamo ben oltre la zona Cesarini. Credibilit­à e serietà, sono parole scomparse dal dizionario della politica, di cui si sente tanta nostalgia».

Non arriviamo a dieci richieste...

«Potremmo arrivare a 50 ma già questi punti basterebbe­ro».

"Serve la Tav da Verona a Padova ma anche da Padova a Bologna

"Chiediamo serietà, all’estero ci sentiamo umiliati da questa politica

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Presidente Mario Pozza, presidente Unioncamer­e Veneto

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