Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Varchi tutti i giorni da bollino nero» Corsie a San Marco per la Basilica
Afflusso record, la lista di Ca’ Farsetti. Il sindaco: è andata bene, estetica da migliorare
Brugnaro La città non è mai stata chiusa, sono bastati i cartelli informativi
VENEZIA Superato il test del «ponte» da bollino nero. «Senza trionfalismi e con la dovuta prudenza, mi sembra che la sperimentazione ha funzionato», dice il sindaco Luigi Brugnaro. I tornelli sono stati rimossi da Lista di Spagna e dai piedi del ponte della Costituzione, i totem sono stati riportati in magazzino, dopo le polemiche Ca’ Farsetti fa i primi bilanci. «La città non è chiusa e non lo è mai stata — spiega Brugnaro — Non è stato necessario chiudere i varchi, già l’azione stessa di aver messo i cartelli ha funzionato». Proprio per questo il sindaco ha deciso di riproporre nuovamente il sistema. Il Comune infatti identificherà alcuni giorni «difficili» da bollino nero, quando torneranno le deviazioni. «E per favore chiamateli varchi, è più corretto — spiega — Lavoreremo sui cartelli, sull’estetica e sulle modalità, ma tutta questa macchina non entrerà in funzione così spesso, solo qualche volta, anche perché è difficile prevedere in alcuni casi quando sarà una giornata di grande afflusso».
Poi ci sono le polemiche, al già nutrito coro di associazioni, comitati e partiti d’opposizione ieri si aggiunto il critico d’arte Philippe Daverio che, ospite della trasmissione Rai «Uno mattina», ha contestato su tutta la linea le politiche fucsia. «Venezia è una mouse trap (trappola per topi, ndr), hai mai provato a pagare un caffè in piazza San Marco? È talmente caro che il biglietto d’ingresso è già compreso — ha detto — Il sindaco cosa deve fare? Esagerare con la trappola per turisti o far tornare Venezia una città? Non servono tornelli ma un progetto per far rivivere Venezia. Lo Stato provvede alla cultura con l’istruzione, alla sanità, non a maccheroni o feste. Per il sindaco Venezia fa parte dei maccheroni, è un turistodromo, una sorta di luna park per cretini. È una scelta fatta dal sindaco che ha deciso di assassinare definitivamente la Serenissima». A distanza Brugnaro risponde: «Ci sono osservazioni che nascono forse dalla volontà di far da consulente al Comune».
Polemiche a parte, oltre a definire i giorni da «bollino nero», l’amministrazione sta valutando di aiutare la Provveditoria di San Marco a organizzare meglio l’accesso in Basilica. «L’idea é creare corsie come negli aeroporti, a serpentina — dice il sindaco — potremmo fornire alla Basilica un’area per sveltire la coda». Con 5 milioni di visitatori l’anno tra campanile e Basilica, il primo procuratore di San Marco Carlo Alberto Tesserin esulta: «Ben venga che il Comune ci dia una mano — dice — Il numero di chi vuole vedere San Marco è altissimo e spingendo sulle prenotazioni, l’attesa di chi non prenota aumenta». La Provveditoria non vuole però introdurre un pedaggio: «Stiamo cercando soluzioni per evitarlo ma il problema delle code c’è».
Nel ponte del Primo maggio, la ressa tra campi e calli è diminuita, sono però rimaste le lunghe file ai pontili delle linee Actv per Burano e Murano nonostante le corse bis. In quattro giorni, ci sono state 350 corse aggiuntive sulle linee di navigazione 2, 3 e 12, 270 bis di autobus e tram. «Domenica ho pranzato a Murano, la situazione era buona, Torcello chiede invece più collegamenti, noi vogliamo far rivivere l’estuario — dice il sindaco — e valorizzare l’entroterra». Sulle polemiche: le critiche del Pd, infine, sarebbero solo veneziane («Ha deciso di fare opposizione su tutto, ma fuori città ho ottime relazioni») mentre sul fronte residenza, conclude Brugnaro, «stiamo ristrutturando case per assegnarle a chi vuole vivere in centro storico, chiederemo all’Ater di darci in gestione alcuni alloggi per sperimentare. A Venezia quando si agisce si rischia sempre l’impopolarità».