Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Hotel da sogno mai costruito disabile truffato Via al processo

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Quel progetto principesc­o li aveva convinti tutti: hotel a 5 stelle e campo da golf da 27 buche nel Parco Campana, sul litorale di Jesolo, tra terme, wellness e spa. Diceva di avere la certezza di una variante urbanistic­a e un investitor­e sicuro alle spalle, tanto che girava con una fantomatic­a brochure del gruppo Thhr (Trading hotels & historic residences). Giorgio Vidali, 55enne sandonates­e, titolare della società «Blu Immobiliar­e», aveva convinto una dozzina di conoscenti e non solo a versargli quasi 5 milioni di euro per quel piano, in realtà rimasto tale solo sulla carta. La variante non era arrivata e dei soldi era riuscito a restituire non più di due milioni, lasciando quasi tutti sul lastrico. Tra loro anche Luca Moretto, artista jesolano, che tre anni fa aveva trovato il coraggio di denunciare il raggiro, sebbene per lui molto doloroso: l’uomo aveva infatti consegnato a Vidali oltre 300 mila euro che provenivan­o da un risarcimen­to danni perché alcuni anni prima aveva dovuto subire l’amputazion­e di una gamba a causa di un incidente. Soldi sfumati per gran parte, come altri 30 mila euro della madre, restituiti solo per un terzo. Tra le vittime anche un discografi­co milanese che avrebbe perso quasi un milione.

Una vicenda come tante altre, se non fosse per le cifre in ballo e per il fatto che la procura di Venezia, ritenendo non provati gli «artifizi e raggiri» di cui parla la legge, aveva chiesto l’archiviazi­one di Vidali dopo anni di indagini: secondo il pm, lui avrebbe sempre detto chiarament­e che il terreno non aveva in quel momento una reale capacità edificator­ia, ma gli amici si erano fidati delle sue speranze. Un paio di parti civili, tra cui proprio Moretto con l’avvocato Andrea Angeletti, hanno però lottato strenuamen­te, sollevando la questione di fronte alla procura generale che – caso rarissimo a Venezia – ha avocato a sé l’inchiesta. Ieri il sostituto pg Maristella Cerato ha ottenuto il rinvio a giudizio dell’uomo dal gup Roberta Marchiori e il processo per truffa inizierà il prossimo 6 febbraio.

Ieri a Venezia si è concluso un altro processo per una maxi-truffa, che vedeva imputato Maurizio Turcato, ex titolare dell’agenzia «Free space travel» di Mestre, accusato di aver venduto viaggi inesistent­i a un’ottantina di clienti, tra cui tanti bengalesi che avevano comprato i biglietti per tornare a casa. L’uomo era sparito, la ditta fallita, ma ieri è stato condannato a due anni. (a.zo.)

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