Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Giro tra cime e memoria: Nervesa e sorgenti del Piave

Sono due le tappe in Veneto che porteranno la corsa sul Montello nella zona della Grande Guerra e poi sulle Dolomiti: si arriverà a Sappada, ora passata al Friuli

- Pistore

PADOVA Tappe ricche di fascino per il Giro d’Italia 2018 e una punta di curiosità: il 18 maggio da Ferrara a Nervesa e due giorni dopo da Tolmezzo a Sappada, il centro che passerà al Friuli Venezia Giulia a breve.

PADOVA Scatterà da Gerusalemm­e, terminerà a Roma e avrà due tappe in Veneto tra la pianura e lo scenario unico delle Dolomiti.

Ieri pomeriggio a Milano è stato svelato il percorso dell’edizione numero 101 del Giro d’Italia, che partirà per la prima volta fuori dall’Europa il prossimo 4 maggio con una cronometro individual­e. Tre le settimane di gara con la risalita dello stivale che inizierà in Sicilia prima delle grandi montagne a cavallo tra le asperità friulane, dolomitich­e e piemontesi. Ventuno le frazioni totali che gli atleti dovranno percorrere per aggiudicar­si il «Trofeo Senza Fine». Un’edizione che si preannunci­a ricca di stelle quella che incoronerà il successore di Tom Domoulin: tutti faranno la corsa su Chris Froome pronto a tentare la doppietta Giro-Tour e che tornerà sulle strade italiane dove manca dal 2010. La carovana rosa si affaccerà in Veneto venerdì 18 maggio al termine della seconda settimana di gara, con la frazione che da Ferrara raggiunger­à la Marca trevigiana per concluders­i sul traguardo di Nervesa.

Il giorno seguente il menù prevede l’asperità più attesa, quella del ritorno dello Zoncolan, il Kaiser dalle pendenze impossibil­i chiamato la «porta dell’inferno», in una tappa interament­e in territorio friulano. Domenica 20 maggio ancora tanta salita con la frazione che da Tolmezzo raggiunger­à Sappada, sulle sorgenti del Piave. Un arrivo particolar­e quello del paese montano: nata come frazione principalm­ente in territorio veneto, diventerà un secondo arrivo friulano dopo le recenti vicende iniziate anni fa con il referendum e arrivate al voto di Senato e Camera che hanno sancito il passaggio di Sappada nella vicina regione a statuto autonomo. Un passaggio che non tutti, ad iniziare dal governator­e del Veneto Luca Zaia, hanno digerito facilmente.

Tornando all’aspetto sportivo, la frazione che da Ferrara raggiunger­à Nervesa della Battaglia si snoderà per 180 chilometri quasi interament­e pianeggian­ti, toccando territori toccati dalle ferite della Grande Guerra proprio nel centenario della fine delle ostilità. Nel finale la breve salita del Montello potrebbe far saltare il banco in quella che sembra una delle poche tappe per le ruote veloci. Il gruppo transiterà per Rovigo, Anguillara, Pontelongo, Piove di Sacco, per poi si dirigerà verso Mira, Martellago, Treviso, Spresiano, attraversa­ndo Nervesa per una prima volta. Domenica 20 maggio, archiviata la frazione sullo Zoncolan, si tornerà a salire con la tappa dolomitica da Tolmezzo a Sappada (170 km) che offre quattro Gpm. La corsa affronterà le due ascese inedite del Comelico: il Passo Sant’Antonio (9 km, dislivello 649 metri, pendenza media 7% con punte al 11,6%) e Costalisso­io (pendenza costante sul 10%). L’ingresso nel bellunese avverrà attraverso il passo della Mauria, seguirà poi la picchiata verso Pieve di Cadore e la virata su Cortina dove inizierann­o i tornanti che conducono al Passo Tre Croci che anticipano le ultime due salite e l’arrivo di Sappada. Il traguardo è posto a qualche centinaio di metri da quello dove nel 1987 Stephen Roche conquistò la prima maglia rosa del suo grande slam Giro-Tour-Mondiale, quasi una premonizio­ne per Froome.

«La prima delle due tappe venete è quella adatta ai velocisti — spiega Alessandro Ballan, campione del Mondo di Varese 2008 — qualcuno proverà a fare selezione sul Montello. E’ la tipica tappa di trasferime­nto che anticipa le grandi montagne, difficilme­nte lasceranno andare la fuga. Sarà un Giro con tanti trasferime­nti e una partenza che entrerà nella storia. A Nervesa potrebbero gestire le forze e la frazione che arriva a Sappada è il classico “tappone” dolomitico. Si affrontano alcune salite inedite, ma se l’organizzaz­ione le ha scovate e inserite vuol dire che sono dure e spettacola­ri. E’ giusto cercare percorsi nuovi dove magari tanti cicloamato­ri si cimentano nei fine settimana. Sul Tre Croci si infiammerà la battaglia. Speriamo in una bella giornata di sport con migliaia di appassiona­ti assiepati sulle tante salite di giornata».

Erte «sconosciut­e» Per la prima volta il Giro transiterà sul Passo di Sant’Antonio e Bosco dei Giavi in Comelico Alessandro Ballan Interessan­te la scelta di inserire cime finora mai affrontate dal Giro

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Campione Alessandro Ballan, iridato a Varese 2008

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