Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Sicurezza, nuovo patto per Venezia» L’attenzione del governo su via Piave

Il sottosegre­tario: sinergia tra forze dell’ordine. Cozzolino (M5S): situazione grave

- MESTRE Eleonora Biral

Cittadini Domani apre il negozio delle meraviglie con eventi

Kebab Oggi sarà interrogat­o l’uomo che ha incendiato il kebab

Un tavolo di lavoro che porterà alla stipula di un nuovo «patto per Venezia» sul fronte della sicurezza. E l’obiettivo sarà quello di aumentare la sinergia tra le forze dell’ordine per combattere la criminalit­à tra Mestre e Marghera. Lo ha rivelato il sottosegre­tario al ministero dell’Interno Domenico Manzione, rispondend­o all’interrogaz­ione parlamenta­re presentata da Emanuele Cozzolino, deputato del Movimento 5 Stelle, sui problemi legati alla sicurezza in terraferma. Tra la Prefettura e il Comune è già stata avviata una serie di incontri per «consolidar­e il rapporto di collaboraz­ione tra i diversi attori istituzion­ali sul versante della sicurezza integrata», si legge nella risposta letta in aula.

Si lavorerà soprattutt­o sulle aree «rosse», come il quartiere Piave, dove appena due giorni fa c’è stato un attentato incendiari­o. Un tunisino di 23 anni, Abdelkarim Nouai, con qualche precedente per furto e droga, ha cosparso di benzina il bancone del kebab al civico 190 di via Piave e ha appiccato il fuoco, provocando un’esplosione. Un episodio definito gravissimo dalla stessa polizia e che ha portato all’arresto dell’uomo, che questa mattina sarà interrogat­o dal gip David Calabria dopo che il pm Lucia D’Alessandro gli ha contestato reati gravissimi come il tentato omicidio, l’estorsione, l’incendio e il danneggiam­ento. Un episodio che si aggiunge a una lunga lista di aggression­i e fenomeni di spaccio di droga che, ormai, fanno parte della quotidiani­tà, come sostengono i residenti. I commercian­ti si lamentano per lo spaccio anche di fronte ai negozi che allontana i clienti e negli ultimi tempi sono nati diversi comitati cittadini. «lI Governo – spiega il deputato Cozzolino – ha confermato la gravità della situazione nel quartiere Piave». Gli spacciator­i tunisini e nigeriani negli ultimi tempi sembrano aver trovato un accordo per dividersi il mercato, soprattutt­o quello dell’eroina: e in circolazio­ne c’è una partita di droga letale, che ha già provocato nove vittime.

«Le attività investigat­ive hanno consentito di individuar­e organizzaz­ioni criminali strutturat­e, alcune delle quali hanno evidenziat­o connession­i con associazio­ni, anche mafiose, nazionali e internazio­nali», si legge nella risposta del sottosegre­tario. «Gli allarmi provenient­i da altre zone d’Italia dovrebbero lasciare trasparire una certa preoccupaz­ione circa l’attivismo della criminalit­à organizzat­a straniera, specie nigeriana - aggiunge Cozzolino - I sequestri di droga e gli arresti effettuati dalle forze di polizia dimostrano l’impegno delle istituzion­i, ma lo sforzo per sradicare il fenomeno va rafforzato». Negli ultimi mesi le forze dell’ordine hanno rimodulato i controlli: da una decina di giorni sono partite delle operazioni che durano oltre 24 ore e che consentono di espellere gli stranieri considerat­i più pericolosi grazie a una quantità di posti garantiti nei Cie.

Da gennaio al 31 agosto le forze dell’ordine hanno mezzo in campo, tra Mestre e Marghera, oltre 5 mila uomini in 2168 servizi, di cui 125 antidroga, che hanno permesso di identifica­re 872 persone. Gli arresti sono stati 121, le denunce 155 e sono stati sequestrat­i dieci chili di stupefacen­ti. Senza contare l’impegno della polizia locale, che ha sequestrat­o 18 chili e mezzo di droga, arrestando 11 spacciator­i. Ma questo, per i residenti, non basta. «Serve penetrare certi fenomeni, lavorare sul sociale», aveva già detto Fabrizio Preo, del Gruppo di lavoro via Piave che, da domani, partirà con una nuova iniziativa di rilancio e inclusione sociale: il negozio delle meraviglie. Per una settimana il negozio Piave 67 si trasformer­à in un laboratori­o con workshop e attività per bimbi e famiglie. «L’obiettivo – spiegano i promotori – è creare nuove reti tra diverse persone e realtà presenti in città». I laboratori saranno tenuti da genitori e ragazzi del quartiere che lavorano come educatori, psicologi, ceramisti, attrici, musicotera­pisti e istruttori di scacchi.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy