Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La cultura in campo per salvare i treni della mezzanotte
Dopo che la Regione e Trenitalia si sono mostrate disponibili alla richiesta della pagina Facebook creata da Elia De Limone - pagina già accompagnata da quasi 20mila like e intitolata «Voglio un treno da Venezia dopo la mezzanotte» - sono entrati in servizio da giugno 2016 tre collegamenti ferroviari notturni da Venezia verso Portogruaro, Vicenza, Verona, Treviso e Conegliano.
L’arrivo dell’autunno e della bassa stagione mette ora a rischio la continuità dei nuovi collegamenti. Perciò un comitato di cittadini dai 20 ai 40 anni ha deciso di mettere in rete le realtà culturali veneziane per potenziare l’offerta cittadina e spingere più persone a usare il treno per raggiungere Venezia di sera. E’ nata così l’iniziativa «00.00 Venezia calling», un insieme di oltre 70 eventi che riunisce associazioni, grandi enti come il Teatro Goldoni e Ateneo Veneto e anche realtà più piccole, con il sostegno del Senato degli studenti dell’università Iuav, dell’associazione “ViaAltinia9”, e del sito Evenice.it.
Dagli spettacoli teatrali alla musica dal vivo, dalle mostre alle conferenze, gli appuntamenti sono stati inseriti nella rassegna «Le Città in Festa – Autunno 2016» dal Comune di Venezia che ha dato il proprio patrocinio. «Vogliamo salvare i nuovi collegamenti ferroviari – spiega Elia de Limone, fondatore della pagina Facebook e membro attivo del comitato – ma puntiamo anche a treni da Venezia a Castelfranco, Bassano e Rovigo». L’inaugurazione di «00.00 Venezia calling» sarà il 13 ottobre alle 18.30 nel chiostro dei Tolentini, sede Iuav. Il calendario completo degli eventi è disponibile sul sito www.veneziacalling.it. (pf.c.) Oggi è impossibile, se vado in piazza non trovo più nessuno. Spero che sia un momento importante per ritrovarci come persone». Un’idea che piace anche a un artista che, negli anni ‘70, con le sue Orme faceva furori sulla scena musicale italiana: Toni Pagliuca. «Ci sarò, ma non per un revival – spiega – voglio esserci perché spero che la gente capisca che stiamo andando nella direzione sbagliata. Ritrovarsi nei centri commerciali vuol dire non aver capito niente della vita e aver perso la gioia di camminare per le strade».
Stessa sera, luogo diverso: gli anni ‘70 furoreggeranno anche al «Tacco 11» di Roberto Pellegrini, papà di Federica, la divina del nuoto di Spinea. «Vogliamo rivivere l’atmosfera dei bar degli anni ‘70 di Mestre attraverso i sapori tipici di quell’epoca: Berlucchi e whisky Vat69, risotto allo champagne e crepes suzette. Ovviamente, tutto accompagnato dal piano bar». Pellegrini si è formato tra i locali di quella Mestre. «Ricordo il Lucas, La Pagoda di Corso del Popolo, il Bar Sport di Gianni Martini, l’American Bar in piazzetta Toniolo con i cocktail di Loredano Forcolin, il Dedalus di via Piave dove il Barman era Guido Fusaro. Grandi maestri a cui ci ispireremo per rendere magica questa serata».