Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Misericordia 2.0, in coda per l’ex palestra restaurata Vecchi giocatori e veneziani nell’edificio del Sansovino. Venerdì il documentario, sabato la festa
«Sa cosa ci giocavamo? Un litro di latte. Era pieno di polvere, dopo tre giorni mi soffiavo il naso e avevo il fazzoletto nero», racconta Gianni Bianchi. Ottantotto anni, ieri mattina è stato tra i primi a varcare la soglia dell’ex Palasport della Misericordia, come riporta ancora la targa sulla facciata che dà sulla fondamenta. Lì, al primo piano ci giocava quasi tutti i giorni quando militava nella Reyer. «Sono stato campione italiano, sa...?», dice tanto per far capire che non è un turista, o un veneziano lì di passaggio. Di serie C nel campionato 49/50, di serie B in quello 51/52 e l’anno successivo andò a canestro tra gli affreschi con la prima squadra che militava in serie A.
Ecco che ieri ha fatto fatica a trattenere l’emozione e i ricordi quando ha solcato il portone principale dell’edificio del Sansovino restaurato dopo anni in cui è rimasto chiuso e abbandonato. «Bello, pulito, così non l’avevo mai visto, è stato fatto proprio un bel restauro», dice. Il primo ad entrare è stato un veneziano ottantaduenne che guidava la fila che si era formata ieri mattina per il primo giorno di apertura dell’ex Scuola. Non è riuscito a trattenere l’emozione quando ha spinto il portone e ha visto spalancarsi davanti a sé quel salone diviso in tre navate dalle colonne, che portano impressi ancora i segni del tempo passato, tra graffiti e disegni. Una cinquantina di persone alle 10 era già coda aspettando di entrare, poi è stato un via vai contino fino a sera. La Misericordia è aperta da ieri (dalle 10 alle 18) con una mostra dedicata ai restauri, venerdì 29 alle 21 sarà trasmessa la proiezione del documentario di Carlo D’Alpaos «La palestra più bella del mondo», il racconto di un tempo non troppo lontano, quando a Venezia si giocava a pallacanestro nell’edificio progettato dal Sansovino tra gli affreschi della Scuola del Veronese.
«Un’atmosfera unica ed irripetibile, raccontata dai protagonisti di quell’epoca», dice D’Alpaos. Gli inviti (gratuiti) saranno in distribuzione — presso la Misericordia — da martedì (10-18) fino ad esaurimento dei posti disponibili. Il giorno dopo toccherà all’inaugurazione privata con light dinner e djset, mentre il 7 maggio è previsto il raduno nazionale dei Maturi baskettari. E’ solo l’inizio di un fitto calendario di eventi che gli organizzatori stanno redigendo tra mostre ed eventi. Di sicuro sarà padiglione della Biennale e location per eventi mondani e matrimoni da «Mille e una notte».