Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Profughi, aggredito il capo della coop Legali e politici: «Accoglienz­a incivile»

Tensione a Bagnoli, ma Borile minimizza: «Nulla di grave». Ieri visita al centro di Cona

- VENEZIA

«Questa non è accoglienz­a, 542 uomini non possono vivere stipati in tendoni senza servizi, è incivile». A dirlo sono gli avvocati, i politici e gli attivisti della rete «Bassa Padovana Accoglie» che ieri mattina sono entrati per un sopralluog­o all’ex base missilisti­ca di Cona, trasformat­a da un anno in centro di prima accoglienz­a, gestito al momento dalla cooperativ­a Ecofficina, la stessa che si occupa dell’hub di Bagnoli di Sopra dove venerdì sera sono scoppiati disordini all’ora di cena. Tre ospiti di Bagnoli hanno infatti danneggiat­o il cancello d’ingresso e poi aggredito e rapinato il responsabi­le della struttura Simone Borile, il portavoce della cooperativ­a che ieri alle 10.30 ha ricevuto la delegazion­e a Cona.

Nel centro veneziano, il più grande della regione e da mesi al centro di polemiche per le condizioni di accoglienz­a, sono entrati lil deputato Giovanni Paglia (Sinistra italiana), gli avvocati Giorgia Marzotto, Maria Monica Bassa e Aurora D’Agostino, i consiglier­i comunali Michele Galeazzo di Cona (Sel) e Roberto Marinello di Padova (Padova 2020). «La struttura si trova in luogo isolato e sperduto, i 542 ospiti vivono in letti a castello senza nemmeno armadietti per custodire vestiti, è una situazione straziante — ha raccontato D’Agostino —, è inevitabil­e che scoppino problemi all’interno e con i residenti del territorio».

L’unica strada sarebbe chiudere Cona e avviare un percorso di ospitalità diffusa, a piccole unità, che è quanto spera di fare la prefettura. I Comuni però non collaboran­o nella ricerca di alternativ­e per l’accoglienz­a e così, nei giorni scorsi, è stata bandita la gara per la gestione dell’ex base missilisti­ca fino a fine 2016. Si tratta dell’appalto più grande del Veneto: 35 euro al giorno per 542 ospiti, quasi 17 mila euro di spesa quotidiana.

A Bagnoli i profughi sono 170 ma la situazione non è più semplice. Venerdì alle 19 ai cancelli si è presentato un ex ospite, ora residente ad Este, e ha chiesto di entrare. Al rifiuto dell’operatrice, tre profughi hanno alzato la voce e preso a calci il cancello d’ingresso, danneggian­dolo. I disordini sono quindi continuati durante la cena. I tre, sotto l’effetto dell’alcol, hanno interrotto la distribuzi­one del cibo, rovesciand­o in terra vassoi e panche e rotto una finestra. Per ultimo si sono scagliati contro Borile, che li stava filmando con il telefonino, strattonan­dolo e sferrandog­li un pugno. Solo dopo averne afferrato il cellulare, i due sono scappati.

 ??  ?? Abbraccio Simone Borile, portavoce della cooperativ­a Ecofficina, fotografat­o ieri con un migrante. La coop gestisce i centri di ospitalità di Cona (Venezia) e Bagnoli di Sopra (Padova), dove venerdì sera è stato aggredito da tre profughi
Abbraccio Simone Borile, portavoce della cooperativ­a Ecofficina, fotografat­o ieri con un migrante. La coop gestisce i centri di ospitalità di Cona (Venezia) e Bagnoli di Sopra (Padova), dove venerdì sera è stato aggredito da tre profughi

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