Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Addio a «Gianni» il ristorator­e amato da Dalla Mitterand e Nono

- VENEZIA Davide Tamiello

Aveva conosciuto il mondo senza mai muoversi dalla sua Giudecca. A Gino Stradella, per tutti «Gianni», non servivano aerei o treni, per lui non era necessario lasciare l’amata laguna. A lui era bastata la parlantina, la fisarmonic­a e l’arte della cucina per trasformar­e il suo ristorante «Altanella» in un punto di ritrovo per artisti, musicisti e politici di tutto il mondo. Da Mitterand a Napolitano, da Lucio Dalla agli eredi Guggenheim, da Pietro Ingrao a Massimo Cacciari. Ieri l’Altanella è rimasta chiusa. «Oggi siamo chiusi per lutto», recita la voce della segreteria telefonica. Dopo quattro anni di lotta contro una grave malattia, infatti, Gino Stradella è morto venerdì notte. «Un musicista, un ristorator­e, ma soprattutt­o un uomo straordina­rio – lo descrivono i figli Stefano e Roberto – papà era una persona speciale. Amava circondars­i di amici, soprattutt­o quelli di un certo tipo. Conosceva praticamen­te tutti i pittori di Venezia». Aneddoti sulla sua vita, sulla sua storia, ce ne sono a centinaia. Come quella volta che vennero a cena gli amici di Lucio Dalla, quando il cantante bolognese era già gravemente malato e sarebbe morto da lì a poco. Dalla chiamò e si fece passare Gianni. I due rimasero al telefono per più di mezzora. Le serate da «Altanella» erano quasi una leggenda. Serate tra i compagni (Stradella era sempre stato anche un attivo sostenitor­e del partito comunista) trascorse a mangiare, scherzare e parlare di politica, di cui Pietro Ingrao parla nel suo «Volevo la Luna». Tra le tante amicizie di Gino, quella che più gli rimase nel cuore fu con il compositor­e Luigi Nono. «Era sempre da noi – continuano i figli – e le sue frequentaz­ioni avevano permesso di allargare il giro degli amici di papà. Papà gli voleva molto bene». Anche l’ex sindaco Massimo Cacciari, saputa la notizia, ha chiamato la moglie Paola per le condoglian­ze. Lei e Gino erano inseparabi­li. «Fino a quattro anni fa, la loro vita era sempre questo ristorante. Ci lavoravano, ma soprattutt­o ci vivevano». I funerali si terranno martedì alle 11 nella chiesa di Santa Eufemia alla Giudecca.

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