Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Allerta attentati, in tre città del Veneto arrivano le squadre speciali dell’Arma
Cinquanta uomini tra Padova, Verona e Venezia: «Dotazioni pesanti e cani anti-esplosivo»
Dopo gli attentati di Bruxelles arrivano a Padova, Venezia e Verona le squadre speciali antiterrorismo dei carabinieri, che affiancheranno quelle della polizia di Stato, operative nelle tre città dallo scorso agosto. Da ieri sono in azione 50 militari addestrati a intervenire in caso di attacco ma anche a sorvegliare gli obiettivi sensibili. Provengono dai Comandi provinciali e dal Battaglione di Mestre, hanno frequentato un corso di un mese e mezzo nei reparti speciali dell’Arma e sono attrezzati per operazioni di primo intervento. Dispongono di armi automatiche di precisione, come l’Ar 70/90 calibro 5,56 e l’ H&K calibro 9 con le quali, vista la preparazione raggiunta al Coespu di Vicenza (Centro di formazione di eccellenza dell’Arma), possono colpire bersagli a lunga distanza. Delle squadre antiterrorismo, protette da speciali giubbetti antiproiettile e altri dispositivi di sicurezza, fanno parte anche i cani antiesplosivo.
« Lavoreranno in diversi turni — spiega il generale Maurizio Detalmo Mezzavilla, comandante della Legione Veneto — il loro operato si aggiunge al lavoro di esercito e polizia in tema di antiter ror ismo » . Gl i uomini hanno preso servizio nei punti critici dei tre capoluoghi, individuati insieme alle prefetture come obiettivi sensibili e potenzialmente a rischio di attacco. L’adozione delle unità speciali dei carabinieri è stata decisa nelle riunioni dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza, che si sono riuniti martedì sera d’urgenza, dopo le bombe scoppiate a Bruxelles. La disposizione e l’utilizzo del personale militare verrà monitorato dai Comandi provinciali, anche in base delle direttive impartite dal ministero dell’Interno a seconda del grado di allarme recepito dai servizi di intelligence. Attenzione massima a luoghi di culto, incontri sportivi, sinagoghe, musei e centri storici. Siti già vigilati dopo l’attacco al giornale satirico Charlie Hebdo, il 7 gennaio 2015 a Parigi, e il cui controllo è aumentato in seguito alla seconda strage nella capitale francese, avvenuta lo scorso 13 novembre. E che in Italia ha fatto salire lo stato di allerta al livello 2.
Intanto le Unità operative di primo intervento ( Uopi) della polizia, trenta uomini scelti su base volontaria tra il personale di Volanti, Reparto prevenzione crimine e Reparto mobile, e addestrati a Nettuno con i Nocs, hanno affrontato i primi interventi. La squadra di Venezia il 15 gennaio ha arrestato a Mestre Riccardo Torta, che ha ucciso a martellate e poi fatto a pezzi con la sega elettrica la vicina Nelly Pagnussat, e il 24 febbraio in centro storico. Hanno bloccato lo spagnolo Manuel Solbes Casabuena, che sparava dal balcone di casa e ha lanciato dell’acido sul capo delle Volanti, Luca Miori. A Verona invece hanno fermato un sospetto in un supermercato, mentre a Padova stanno vigilando su siti a rischio. Ma le Uopi possono intervenire anche in caso di rapimenti, rapine a mano armata con ostaggi e altre situazioni di grave pericolo.