Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Bpvi, test azione di responsabi­lità

Oggi l’assemblea. Tensione sulla lettera dei consiglier­i a Iorio e Dolcetta

- Di Federico Nicoletti

Popolare di Vicenza torna in assemblea. E il primo test da spa si giocherà sull’approvazio­ne del bilancio ma anche sulla possibile richiesta di azione di responsabi­lità che potrebbe arrivare dagli azionisti.

Bpvi, sul bilancio primo test in assemblea da spa. Ma la vera partita si giocherà sull’azione di responsabi­lità. Torna a convocare i suoi azionisti Popolare di Vicenza, a quindici giorni dall’assise nei capannoni della Perlini di Gambellara che aveva dato l’addio alla spa, approvando anche l’aumento di capitale da 1,75 miliardi e la quotazione in Borsa. Stavolta il palcosceni­co è quello consueto della Fiera di Vicenza, dove oggi, dalle 9, andrà in scena l’assemblea che dovrà approvare il bilancio 2015 e le politiche di remunerazi­one. Ultimo scoglio per far entrare nella fase operativa l’aumento di capitale e la Borsa, con l’offerta delle azioni che dovrebbe scattare tra il 13 e il 26 aprile e il primo giorno di quotazione previsto per il 29.

Test rilevante, trattandos­i della prima volta in cui non si decide per teste, da popolare, ma per azioni. In un campo di gioco libero, senza maggioranz­e precostitu­ite e una ridotta presenza del capitale sociale: come già quindici giorni fa, quando ai 5.800 soci presenti - 11 mila con le deleghe - non corrispond­eva più del 12% del capitale, così anche oggi le attese sono per non andar oltre il 13%; quanto alle presenze fisiche, Bpvi ha emesso a ieri quattromil­a biglietti d’ingresso e 1.600 deleghe di voto. Le attese della vigilia sono per un sì senza problemi al bilancio. Per dire, «Futuro 150», l’associazio­ne degli imprendito­ri vicina a Industrial­i e artigiani guidata dall’imprendito­re Silvio Fortuna, su posizioni favorevoli alla banca che coordina l’8% del capitale, basta e avanza per mettere al sicuro il voto.

La vera questione che potrebbe caratteriz­zare la giornata è invece l’azione di responsabi­lità. La discussion­e del bilancio è ideale per far inserire all’ordine del giorno il voto sulla richiesta, su cui gli umori degli azionisti sono roventi. La richiesta di votare pare scontata che arrivi. La sta preparando l’avvocato Renato Bertelle, il legale in prima linea nella presentazi­one degli esposti che hanno fatto partire l’inchiesta su Bpvi della Procura di Vicenza, ma anche ad esempio l’Associazio­ne soci banche popolari venete di Enzo Guidotto e Francesco Celotto. E i sindacati dei bancari, con una nota congiunta di Fabi, Cisl, Cgil e Unisin, hanno fatto capire ieri di essere favorevoli alla presentazi­one. Toccherà al presidente Dolcetta decidere se ammettere o meno la richiesta. Ma per poter andare ai voti non basteranno petizioni generiche. Serviranno invece richieste documentat­e, limitate al bilancio 2015, che indichino precisamen­te il danno provocato e i nomi dei responsabi­li. Si vedrà se ci si arriverà.

La questione s’incrocia con l’altro tema che sta avvelenand­o il clima alla vigilia dell’assemblea. Riguarda il cda, che dovrebbe esser presente oggi al gran completo, a differenza delle pesanti defezioni di quindici giorni fa. In ballo c’è una mozione proposta in consiglio, stesa materialme­nte dall’avvocato Vittorio Domenichel­li e sostenuta da un folto gruppo di membri del cda. Di fronte ad attacchi e critiche come correspons­abili dell’èra Zonin, e alle richieste di dimissioni giunte anche quindici giorni fa, i consiglier­i di più lungo corso hanno di fatto chiesto a Dolcetta e all’amministra­tore delegato Francesco Iorio una presa di posizione in loro difesa. Che attesti il ruolo nel sostenere le scelte radicali prese dal nuovo corso, compreso l’invio dei fatti emersi nelle ispezioni Bce in Procura; e che dica in sostanza che per le vicende che hanno terremotat­o la banca ci fu da parte del consiglio colpa e non dolo. E ancora, che le dimissioni fin qui non sono arrivate su richiesta Bce, per assicurare le decisioni necessarie a superare la fase critica; infine che 15 giorni fa i consiglier­i erano stati invitati a rimanere a casa (ma l’indicazion­e allora pare non esser andata oltre un invito a valutare bene la partecipaz­ione di fronte ai rischi legati alla sicurezza, tanto che alcuni andarono). La lettera, anche perché uscita all’esterno con i riferiment­i alle Bce, ha irritato Dolcetta e Iorio, di fronte a una richiesta ritenuta irricevibi­le e in cui la linea del consiglio pare più un atto dovuto che un merito. Si vedrà ora quanto grande sarà il solco che il documento potrà aver scavato.

 ??  ?? Bis L’assemblea di Banca popolare di Vicenza: oggi l’appuntamen­to in Fiera
Bis L’assemblea di Banca popolare di Vicenza: oggi l’appuntamen­to in Fiera

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy