Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Banco-Bpm, piano di rafforzame­nto da un miliardo per il via libera Bce

- VERONA

Un mix di azioni per rafforzare il capitale, fino a un miliardo di euro. Che potrebbe comprender­e anche in parte un aumento di capitale. Slitta a domani il consiglio di amministra­zione del Banco Popolare che dovrà definire la posizione sulla fusione con Banca popolare di Milano. La conferma è arrivata ieri sera con una nota del Banco, che ha confermato lo spostament­o del cda previsto in origine per oggi pomeriggio, mentre il consiglio di sorveglian­za di Bpm si terrà oggi. L’obiettivo pare quello di un mandato delle due banche ai rispettivi amministra­tori delegati, Pier Francesco Saviotti e Giuseppe Castagna, per andare avanti sulla fusione e chiudere la trattativa.

Lo slittament­o, spiegano fonti finanziari­e, del cda a Verona è dovuto alla volontà dell’Ad Saviotti di arrivare all’appuntamen­to col board che dovrà decidere se proseguire sulla fusione con Bpm, non solo con previsioni e progetti, ma con decisioni già prese. Ovvero con l’atteso via libera informale da Francofort­e sul programma di rafforzame­nto patrimonia­le. Per questo è risultato necessario prolungare il lavoro preparator­io fino a mercoledì. Banco e Bpm hanno risposto alla lettera inviata mercoledì da Bce con i rilievi sul progetto di fusione (la richiesta in sostanza era di una governance più semplice, di evitare una Bpm spa e di disporre di maggior capitale), al termine di incontri tecnici andati avanti anche domenica. I vertici di Milano e Verona, i consulenti e gli advisor hanno messo nero su bianco i dettagli per risolvere i punti critici, a partire da quello della gestione dei crediti deteriorat­i. «È stato un lavoro intenso nel fine settimana, per avere tutto pronto - dicono fonti vicine al dossier -. È tutto in mano a Francofort­e, la palla sta a loro». Secondo gli ultimi sviluppi, tra gli interventi allo studio per venire incontro alle condizioni poste dalla Bce c’è un mix di azioni di rafforzame­nto di capitale del valore complessiv­o fino al miliardo di euro che potrebbero includere un collocamen­to riservato, cessioni e forse anche una piccola parte di ricapitali­zzazione con emissione di azioni. Il mix esatto di interventi sarebbe ancora oggetto di riflession­i in queste ore. Intanto la Borsa continua a scommetter­e sull’operazione: il Banco ha guadagnato ieri il 5,9%, salendo a 7,25 euro, Bpm il 3,37%, a 0,69 euro.

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