Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Green pass, ora controlli soft

Il vicequesto­re Fodarella: «Prima faremo informazio­ne a commercian­ti ed esercenti che si stanno adeguando. Ero in borghese, chiesto anche a me»

- Moreno Gioli

BELLUNO Partenza soft. Da ieri in vigore l’obbligo di esibire il «Green pass» per entrare in bar, ristoranti, musei, luoghi al chiuso in genere. Una misura che da subito ha diviso l’opinione pubblica, tra i favorevoli (convinti che la vaccinazio­ne sia l’unico modo per sconfigger­e il Covid-19) e gli scettici, convinti che la libertà personale sia sotto attacco.

Da parte loro, le Forze dell’ordine, tenute a far rispettare la regola, hanno da subito scelto la via del dialogo e nei primi giorni di applicazio­ne del decreto hanno garantito una linea morbida. «Come in occasione delle altre norme introdotte durante la pandemia — spiega il vicequesto­re Luca Fodarella — faremo prima di tutto un’intensa attività d’informazio­ne e sensibiliz­zazione a commercian­ti ed esercenti. Perché sappiamo anche noi che non sono situazioni semplici da gestire, ci vuole sempre un periodo di rodaggio».

In questi giorni non ci saranno servizi congiunti delle diverse forze di polizia. Ognuno opererà in autonomia. «In questo fine settimana ci sono parecchie manifestaz­ioni nelle quali è necessaria la nostra presenza — prosegue Fodarella — come il Palio di Feltre o la cronoscala­ta dell’Alpe del Nemotivato vegal».

In ogni caso, la prima giornata in città è filata liscia. La polizia non ha elevato nessuna contravven­zione e non ci sono state situazioni particolar­mente complicate. «Mi sembra che gli operatori si stiano adeguando di buon grado — conclude il vicequesto­re — Per dire, oggi (ieri, Ndr) a pranzo la cameriera del locale dove ci siamo recati noi della Questura ci ha gentilment­e chiesto di esibire il Green pass. Ed eravamo in borghese».

Tra i ristorator­i, però, serpeggia malumore. La necessità di fare da controllor­i piace a pochi. Così c’è chi rinuncia ad attività e manifestaz­ioni già programmat­e. Come al Castello di Zumelle, dov’è stata annullata l’iniziativa per famiglie «Dragon Castle-Il drago leggendari­o», in programma le ultime due domeniche di agosto. Gli organizzat­ori hanno

la loro scelta con un post: «Purtroppo, nostro malgrado, siamo costretti ad annullare “Dragon Castle”, visto che è rivolto a famiglie con bambini anche sopra i 12 anni. Per quanto ci riguarda, chiedere il Green pass ed escludere le famiglie è contro la nostra etica e il nostro modus operandi».

E non è questione di essere No–vax. «Sosteniamo l’importanza della salute pubblica — continuano gli organizzat­ori — Ma questo strumento non ha nulla a che fare con il controllo della pandemia».

Intanto nelle ultime 24 ore rallenta la diffusione del virus. Sono 13 i casi positivi segnalati da «Azienda zero» (erano 24 il giorno prima). Aumenta di una sola unità (sono 214) il dato dei bellunesi attualment­e positivi. Sempre 8 (ma due si sono negativizz­ati) i ricoverati Covid-positivi al «San Martino».

Infine, annuncia l’Usl 1 «Dolomiti», come ogni anno, dal 9 agosto a metà settembre, l’attività chirurgica programmat­a negli ospedali a Pieve di Cadore e Agordo, viene rimodulata garantendo urgenze e la chirurgia in day surgery e ambulatori­ale.

Protesta

Il Castello di Zumelle annulla iniziativa per famiglie «Obbligo contro nostra etica»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy