Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Concorsi, pochi i candidati locali» L’allarme del presidente Padrin
Comuni e Provincia assumono, ma pretendenti col lumicino
BELLUNO Dopo anni di blocco, da un paio d’anni la Pubblica amministrazione ha riaperto le assunzioni. Anche nel Bellunese. Ma sono pochi, pochissimi, i giovani che partecipano ai concorsi. Il tema è stato sollevato ieri in consiglio provinciale, nel punto all’ordine del giorno dove si è approvato il prossimo inserimento in organico di due persone, per potenziare l’ufficio Programmazione strategica, quello che si occupa del Fondo per i Comuni confinanti. Ci sarà uno staff che lavorerà ai progetti di area vasta.
Ma chi parteciperà al bando? «Da due anni Comuni e Provincia hanno di nuovo la possibilità di assumere, ma c’è scarsissima partecipazione ai concorsi» riflette il presidente della Provincia, Roberto Padrin, che fa anche un esempio: «A Longarone c’era un posto da operaio per la squadra manutenzioni e ha partecipato una sola persona. Non si capisce se manchino le professionalità. Va fatto un ragionamento sul tema, coinvolgendo i sindacati»
Il problema anche nel resto del territorio. «Fra poco avremo difficoltà a sostituire figure come gli autisti di scuolabus» rileva Danilo De Toni, sindaco di Alleghe
E poi c’è lo spinoso nodo dei segretari comunali. «In molti Comuni è una figura a scavalco, condivisa per necessità — commenta Paolo Vendramini, primo cittadino di Ponte nelle Alpi — Ma non avere il segretario significa paralizzare l’azione amministrativa. Bisognerà ragionare sul perché della carenza di queste figure, che spesso scelgono di andarsene dal nostro territorio. Anche perché, ad esempio, a Trento e Bolzano li pagano meglio di qui dove il costo della vita, si pensi al riscaldamento, più alto che altrove».
Vendramini (Ponte) Segretari comunali ormai introvabili