Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Polizia locale in bicicletta «diplomati» 15 nuovi agenti
Esame superato: si arriverà dove l’auto non può
TREVISO «La bicicletta funziona meglio per i servizi in città, raggiunge tutte località in pochi minuti, soprattutto se il traffico congestionato anche a causa di incidenti, e l’impatto fra i cittadini è più positivo, le persone sentono i vigili più vicini».
E quindi bicicletta sia, soprattutto in centro storico, nei parchi e lungo la Restera, dove bisogna essere scattanti e la macchina non può arrivare dappertutto. La polizia locale di Treviso ha «diplomato» ieri 15 agenti addetti al pattugliamento su due ruote, che risulta efficace anche nelle situazioni di emergenza, di inseguimenti o superamento di ostacoli. E anche all’uso delle armi continuando a pedalare.
Per l’addestramento, il comandante Andrea Gallo ha voluto affidarsi agli esperti dell’Accademia Italiana Pattuglia in Bicicletta (diretta da Mauro Di Gregorio, ufficiale di Alessandria), che per una settimana hanno insegnato ogni trucco del mestiere ai vigili trevigiani. Tutti promossi all’esame finale: gli agenti trevigiani sono abilitati al servizio in mountain bike.
Ma non sarà più faticoso, o più lento, il servizio a pedali rispetto a quello al volante? «Nell’ultimo anno abbiamo assunto agenti giovani» sottolinea Gallo. Il bike-patrol sarà intersettoriale (per nuclei anti-degrado, di polizia giudiziaria, per i vigili di quartiere) e ha lo spirito giusto per i tempi che corrono: distanziamento, attività fisica e rispetto per l’ambiente. Adesso anche i vigili inquineranno meno.