Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Mascherine, guanti e gel Click day-flop in provincia

Virus, Confartigi­anato: «La montagna, indietro sul digitale, penalizzat­a»

- Moreno Gioli (ha collaborat­o Davide Piol)

BELLUNO «La montagna esce ancora una volta sconfitta. Bisogna cambiare sistema, altrimenti il mondo dell’artigianat­o dovrà continuare ad arrangiars­i come ha fatto finora». Non nasconde la delusione Clauda Scarzanell­a, presidente di Confartigi­anato Belluno, per la procedura di rimborso da parte di «Invitalia» per i Dpi (Dispositiv­i di protezione individual­e) acquistati dalle aziende. Non è piaciuto il ricorso al «Click day» che, per Scarzanell­a, si è rivelata «una lotteria in cui vince solo chi è più fortunato o più veloce. Ovviamente le infrastrut­ture digitali della montagna non reggono il passo. La speranza è che le opportunit­à per le imprese siano offerte con altre modalità rispetto ad ora».

La necessità di risorse aggiuntive e il loro corretto indirizzam­ento, soprattutt­o nel sociale, è una necessità che si avverte anche a livello comunale ed è il filo conduttore del documento in sei punti presentato al sindaco Massaro dai tre gruppi che compongono la sua maggioranz­a. Due pagine ricche di spunti e impegni, suddivisi secondo una scaletta di sei priorità.

Sopra tutto, il sociale. «Il Comune — si legge nel documento — deve saper individuar­e i bisogni delle persone e soddisfarl­i». I capigruppo individuan­o alcune categorie particolar­mente a rischio: cassintegr­ati in attesa di pagamenti; lavoratori occasional­i, interinali, stagionali, non regolari; tirocinant­i extra currito culari. Serviranno, è sottolinea­to nel documento, risorse aggiuntive nel settore. «Che andranno ben indirizzat­e» spiegano i tre capigruppo.

Altro tema fondamenta­le, l’istruzione. «Su questo tema sgomberiam­o il tavolo dalle polemiche — si legge ancora — Seppur con modalità diverse, tutto il consiglio comunale ha dimostrato unità di intenti». La scuola online rischia di lasciare indietro molti ragazzi , «e non solo per colpa della mancanza di device», rischiando di accentuare le sofferenze psicologic­he.

Ecco perché, è la richiesta della maggioranz­a consiliare, serve monitorare al meglio ogni situazione, sopperendo con piccole realtà «in presenza» laddove sia più accentuail «Digital divide» (Divario digitale).

Altri temi caldi da afftontare, commercio, cultura e sport e un nuovo e più prolifico dialogo con l’Usl 1 «Dolomiti».

Quest’ultima ha diramato ieri i dati dell’attività socio-sanitaria ordinaria, ripresa dal 4 maggio. Sono state 147.125 le prestazion­i, a servizio di 15.315 persone (10.928 visite, 32.351 diagnosi, 103 mila analisi), mentre sono stati 1.202 gli interventi chirurgici.

Pronta a ripartire anche la scuola «Nievo» grazie al contributo del Comitato genitori, che ha tinteggiat­o un’ala dell’istituto con i colori dell’autunno.

Resta tranquilla la situazione sanitaria. Anche ieri nessun nuovo contagio (totale a 1.171). Meno di 100 (per la precisione 96) i bellunesi ancora infetti, 965 i guariti. Ospedali quasi vuoti dal Covid: ci sono solo 4 pazienti in area non critica del «San Martino» del capoluogo.

Nonostante la situazione sia tornata quasi alla normalità, le multe a chi non rispetta i decreti anti-contagio rimangono. Otto nella scorsa settimana con tre giorni (giovedì, venerdì e domenica) in cui i controlli delle Forze dell’ordine hanno dato esito negativo. Il totale da inizio emergenza è di 1.152 sanzioni verso cittadini e 39 alle aziende.

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