Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nuova impennata di contagi tra gli anziani in casa di cura

Quasi cento nuovi positivi in 24 ore, ma calano ancora i ricoverati

- Silvia Madiotto

TREVISO Ieri per la Marca era un mese da zona rossa: un mese in cui sono entrate in vigore le misure di protezione e prevenzion­e del contagio. Dopo una settimana di risultati tutto sommato positivi per il basso numero di contagi (dal 28 marzo solo per due volte i nuovi casi erano stati più di 50 al giorno) si torna a un +95, con due vittime negli ospedali di Treviso e Vittorio Veneto e una fuori dagli ospedali. Calano ancora i ricoveri (-24 rispetto a martedì) e rimangono stabili i pazienti più critici in terapia intensiva, facendo scendere la popolazion­e ospedalier­a sotto i trecento pazienti, ma quel centinaio di positività al Covid destabiliz­za una provincia che credeva di aver finalmente arginato l’infezione, contenendo­la a piccoli focolai.

Un elemento incide pesantemen­te su questa situazione: i tamponi a tappeto nelle case di riposo e nei centri di servizi per anziani, fra gli ospiti e il personale. L’Usl 2 ha messo in atto un piano strategico diffuso sui 53 strutture per 11 mila persone, ed entro pochi giorni completerà la campionatu­ra. L’aumento dei contagi viene spiegato in parte anche con l’attività territoria­le attivata per cercare e isolare i potenziali diffusori dell’infezione da Covid. Non si tratta solo di centri anziani: i casi vengono rintraccia­ti ancora sul territorio, sono contatti di positivi che sviluppano la malattia successiva­mente.

I trevigiani risultati positivi al coronaviru­s da inizio epidemia sono 1.863 ma, attualment­e, gli ancora positivi sono 1.415: sono infatti 303 le persone che dopo l’infezione e il tampone di conferma sono risultate negative. Nei reparti dei sette ospedali coinvolti dall’emergenza sono ricoverate 252 persone in area non critica e 44 in terapia intensiva (19 al Ca’ Foncello). Non erano così poche da tempo e anche i Covid-Hospital cominciano a ridurre i numeri.

Ma se nelle strutture ospedalier­e ci sono 296 persone, sono 3.742 quelle ancora in isolamento domiciliar­e (chi con positività e sintomi lievi, chi perché contatto di soggetto positivo): da ieri il numero delle quarantene monitorate dall’Usl 2 è sceso di 170 persone che ora possono uscire di casa. Basti pensare che il 3 aprile, una settimana fa, gli isolati erano 4.196: 454 in più di ieri.

Si aggrava ancora il bilancio del cluster «della partita a carte» che ha travolto San Fior, Orsago e Cordignano: ieri sono morti un uomo e una donna di circa 80 anni che presentava­no tre o più patologie cliniche precedenti al virus. Quel focolaio che preoccupav­a l’Usl 2 fin dai primi giorni ha evidenziat­o una mortalità molto elevata: sono fino ad ora almeno 14 le vittime registrate e circa cento positività censite nell’area di diffusione. Nella Marca i decessi per esposizion­e al Covid-19 sono stati 145 dal 25 febbraio, con grande incidenza fra gli anziani.

Anche nei centri servizi per i disabili i test saranno effettuati entro la prossima settimana: 641 ospiti e 477 operatori delle strutture residenzia­li dell’Usl 2 saranno sottoposti ai test per la rilevazion­e di

La partita di carte Il cluster del torneo di briscola di San Fior, Orsago e Cordignano piange altre due vittime

I centri disabili Abbiamo chiuso l’accesso ai centri e mantenuto i contatti affettivi con supporti digitali

eventuali positività al Covid19, nell’ambito del piano di monitoragg­io regionale. «Dal primo giorno di chiusura è stato condiviso il divieto di accesso di qualsiasi persona esterna, con contatti solo tramite supporti digitali o saluti da oltre il giardino, per la continuità affettivo-relazional­e. In accordo con le task force dell’Usl 2, in tutte le strutture avvengono quotidiane rilevazion­i delle eventuali sintomatol­ogie di ospiti e operatori. Abbiamo fornito le strutture di dispositiv­i individual­i e le abbiamo supportate con l’apporto dei medici di famiglia». Sono stati avviati progetti specifici per le uscite da casa, progetti a domicilio per le situazioni più compromess­e e per l’organizzaz­ione delle attività casalinghe.

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