Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Aim-Agsm scelgono la fusione con A2a Nuova società a luglio
VICENZA Semaforo verde. È scattata ieri pomeriggio l’operazione di aggregazione tra Agsm Verona, Aim Vicenza e il colosso lombardo A2a. Il sì di Vicenza (dopo molte esitazioni) era arrivato l’altro giorno per bocca dell’amministratore unico, Gianfranco Vivian, ed è stato sancito ieri mattina da una telefonata tra i sindaci di Verona e Vicenza, Federico Sboarina e Francesco Rucco. Nel pomeriggio di ieri è arrivato anche l’ok del Cda di Agsm; e adesso il presidente, Daniele Finocchiaro, è autorizzato a chiudere l’accordo «a tre» con la firma della lettera d’intenti.
Entro febbraio le nove persone che tratteranno l’intesa, tre per azienda, definiranno le linee del piano industriale da varare entro marzo 2020. Il protocollo di fusione andrà firmato entro aprile, il via libera dei due Comuni è previsto entro maggio e la fusione «a tre» dovrebbe essere poi efficace dal primo luglio. Prima di quella data A2a dovrà trasferire i suoi asset industriali alla nuova multiutility. Sennò i partner saranno sollevati da ogni obbligo. Secondo le previsioni del consulente Roland Berger l’operazione porterà ad un aumento del margine industriale di 100 milioni di euro, con 2 miliardi di possibili investimenti nei prossimi 20 anni, dividendi a 210 milioni nel 2024, nessun taglio al personale e possibilità di usare i nuovi asset (a partire da un termovalorizzatore per chiudere il ciclo dei rifiuti) che A2a porterà in dote a Verona e Vicenza, che ne sono prive.
Nella nuova società (definita provvisoriamente MuVen, Multiutility Veneto) Verona e Vicenza avrebbero il 70% delle quote (da ripartire tra di esse) mentre ad A2a andrebbe il 30%; ma l’intesa approvata ieri lascia ancora aperta la trattativa. La guida della MuVen potrebbe vedere un presidente scelto da A2a, un vice indicato dai due soci pubblici e un amministratore delegato scelto anch’esso da AgsmAim entro una terna proposta da una società specializzata nella ricerca di tecnici di alto livello. Sulla diatriba attorno al modo di scelta del partner industriale, se diretta o con una gara pubblica, la soluzione è stata trovata parlando di «infungibilità»: gli advisor legali delle due aziende avrebbero dichiarato che nessuno, tranne A2a, può offrire ad Agsm-Aim condizioni migliori, a partire appunto dall’uso di un termovalorizzatore per chiudere il ciclo dei rifiuti, che l’azienda lombarda possiede ad una distanza ideale da Verona e da Vicenza. In questo modo è stato superato anche l’unico paletto posto dal sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, che lunedì incontrerà la sua maggioranza per discutere dell’operazione prima di sedersi con le altre due realtà.
Secondo l’intesa, A2a creerà una sua nuova società, cui trasferirà gli asset industriali che poi passeranno definitivamente alla nuova multiutility «a tre». I consigli comunali di Verona e Vicenza saranno chiamati a dare il loro parere, definitivo e vincolante, entro fine maggio.