Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il primo cinema dove il film si vede su tre pareti
La tecnologia ScreenX per una visione «a 270 gradi». Apertura al pubblico dal 25 dicembre
Lo schermo è grande, occupa tutto il muro di fronte alle poltroncine reclinabili. Al primo campo lungo, alla prima panoramica, però, scatta la magia: le due pareti laterali si accendono (e qualcuno in sala fa scattare il collo, pensando siano le luci dell’intervallo) e l’inquadratura avvolge gli spettatori, sovrapponendosi alle casse dell’impianto dolby surround, alle uscita di sicurezza e mettendo la platea al centro dell’azione. Un coinvolgimento simile a quello della tecnologia 3D, ma senza il fastidio degli occhialini fumé. Martedì sera, nel multisala Uci Luxe di Marcon, in provincia di Venezia, una proiezione a numero chiuso ha visto la prima sperimentazione italiana della tecnologia ScreenX, capace di garantire una visione «a 270 gradi». «Dopo essere stati i primi in Italia a completare la digitalizzazione delle sale, a introdurre le tecnologie Imax e Isens, siamo orgogliosi di essere i primi anche a lanciare un sistema che consente di essere davvero protagonisti del film», commenta Ramon Biarnes, di Odeon Cinemas. Di fatto, si tratta di una serie di proiettori aggiuntivi - almeno due per lato - che in determinate scene si attivano per coprire integralmente le pareti laterali (ovviamente predisposte per essere il più lisce e libere possibile); come detto, non si può comunque prescindere dai diffusori audio e dalle porte antipanico con i loro segnali luminosi, ma di fatto il disturbo di questi elementi è appena percepibile, visto che lo spazio laterale è riservato solo a frammenti ambientali, non certo all’azione principale, non obbligando mai lo spettatore a girare la testa. Non ci si inganni, però: non si tratta di un sistema simile a quello che sui social network «completa» le clip riprese verticalmente con i cellulari per adeguarle al formato orizzontale; in quel caso il computer si limita a duplicare e sfocare l’immagine centrale. ScreenX, invece, non è sempre attivo ma si accende solo per determinate scene, particolarmente spettacolari: nella maggior parte dei casi adatta una ripresa completa, «spalmandola» anche sulle pareti, mentre in altri interviene con aggiunte in computer grafica, quasi indistinguibili. L’effetto finale è impressionante e, all’uscita dalla sala, qualcuno si domandava se combinando la nuova tecnologia con gli occhialini 3D si possa arrivare a trasformare il cinema in una sorta di stanza della realtà virtuale. Tralasciando le ipotesi fantascientifiche, chiunque potrà provare sui propri occhi l’effetto della visione a 270 gradi: la sala attrezzata aprirà al pubblico il 25 dicembre, in occasione della prima ufficiale di «Jumanji: the next level».