Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Io, sovranista-cacciatore torno in Europa per difendere i miei ideali da ambientalista» Il leader di FdI: «La fauna selvatica? Va potata, come gli alberi»
VICENZA Effetto Brexit per il sovranista Sergio Berlato: quando l’Inghilterra uscirà dall’Unione Europea lui tornerà (per la quarta volta) al Parlamento europeo. Al suo posto, in consiglio regionale, dovrebbe entrare Joe Formaggio, il sindaco di Albettone, nel Vicentino. Quando accadrà tutto questo? «Se Boris Johnson terminerà il percorso di uscita entro il 31 gennaio 2020 la prima data utile - spiega Berlato dovrebbe essere il 10 febbraio». E cosa accadrà in consiglio regionale? «Io mi prendo tempo per decidere - dice Formaggio, mi pare di avere 60 giorni. Poi, credo che il consiglio decadrà per andare al voto in Regione. Di sicuro resterò a fare il sindaco di Albettone».
Detto di date e posizioni dell’eventuale subentrante, va capito lo spirito con cui Berlato tornerà al Parlamento europeo. «Ci sono stato - riprende - dal 1999 al 2014. Tre legislature e, da uscente, nel 2014, sono stato tolto dalle liste del Pdl la notte prima perchè avevo denunciato i tangentari del Mose. La mia rivincita l’ho consumata nel 2015, alle Regionali, quando sono stato il più votato nonostante fossi nelle liste di Fratelli d’Italia che allora non valeva più del 10% come adesso».
Ma perché la sua elezione in Europa è stata «congelata»?
«Per una singolare interpretazione dell’ufficio elettorale della Corte di Cassazione
Sui lupi I finti ambientalista pensano che i lupi siano come Ezechiele dei tre porcellini
che ha deciso di assegnare i seggi in Italia non partendo dal dato certo dei 73, ma sui 76 che ci sarebbero stati una volta che la Gran Bretagna sarebbe uscita dall’Unione Europea. E si badi bene che io sono già stato proclamato eletto». Berlato, da sovranista come si porrà in Europa?
«Abbiamo aderito ai conservatori riformisti. Non mettiamo in discussione l’Europa, ma vogliamo cambiarla, riportandola al servizio dei cittadini. Io sono per l’Europa dei popoli, non per l’Europa dei potentati bancari». Sì, ma il sovranismo...
«L’Italia deve decidere se applicare le norme comunitarie anche quando vanno contro gli interessi nazionali. La Germania non fa così e per me la sovranità deve essere nazionale. Io sono un eurocritico, non un euroscettico». Cosa farà?
«Ho sempre fatto parte della Commissione Agricoltura e credo che lì tornerò. Perché voglio difendere i miei ideali da ambientalista». Da cacciatore qual è?
«La caccia è uno degli aspetti più sani della tutela
dell’ambiente». Ne è sicuro?
«Smettiamola con questa diceria che chi va a caccia lo fa solo per uccidere gli uccellini per divertimento. La caccia è invece uno strumento utile, direi indispensabile, per garantire la corretta gestione della fauna selvatica e la tutela degli habitat naturali. Si chiama cultura rurale». Gli ambientalisti non la pensano così...
«Chi non la pensa così è un ambientalista per moda. O disneyano. Quello che crede che il lupo sia come Ezechiele dei tre procellini e l’orso come Yoghi».
Sui leghisti A seconda degli interlocutori, sposano una tesi e la sua antitesi Pensano solo ai voti
E come dovrebbe essere allora l’ambientalista sano?
«Le faccio l’esempio dell’albero da frutto. Per garantire che continui a produrre in maniera rigogliosa deve essere curato, liberato dall’erba e, soprattutto potato». Quindi la caccia serve per potare la fauna selvatica?
«Esatto, se praticata da mani esperte serve proprio a questo». Sui lupi, però, la Lega non la pensa come lei...
«Ma guardi, gli amici della Lega sono unici: a seconda delle persone con cui parlano sposano una tesi e anche la sua antitesi. Credono di prendere i voti di tutti, perché loro solo a questo pensano. Sui lupi, invece, bisognerebbe fare un discorso serio, visto che la Francia, che ha 530 esemplari, ha deciso di farne abbattere il 20%. In Italia noi abbiamo più di tremila lupi e non capiamo che gli allevatori tra poso se ne andranno, nei boschi non andrà più nessuno e l’habitat naturale subirà un contraccolpo degradante. Per questo serve la caccia».