Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Villa Emo risplenderà e rimarrà visitabile» Credito Trevigiano e la polemica con il Comune: «L’acquirente la valorizzerà»
VEDELAGO Il 10 gennaio Credito Trevigiano aveva annunciato di aver trovato un compratore per Villa Emo: da oltre un mese il tema ha alzato un vivace dibattito sul futuro dell’edificio e sulla politica culturale della Marca e del Veneto. Ne è nato uno scontro a suon di comunicati stampa fra l’istituto di credito, l’associazione Italia Nostra e l’amministrazione comunale di Vedelago, e questo nonostante tutti ribadiscano la volontà e l’auspicio di mantenere l’edificio fruibile e vi s i t abil e dal pubblico. Un obiettivo condiviso ma che sembra essere inconciliabile.
Il sindaco Cristina Andretta ha coinvolto anche il ministe- ro dei Beni Culturali auspicando un i n te r e s s a mento concreto affinché rimanga un patrimonio della collettività, perché «la cessione di un bene come Villa Emo a un privato, privo di qualsiasi vocazione pubblica e responsabilità sociale, potrebbe comportare una cesura dei legami tra villa e territorio».
Ieri la banca ha risposto alle «sorprendenti e strumentali iniziative di comunicazione» relative alla trattativa, per ribadire come già fatto la scorsa settimana che «l’operazione di vendita in corso non comprometterà in alcun modo il significato e la valenza di Villa Emo». E lo fa pochi giorni do- po il consiglio comunale tematico e la lettera al ministero: «Il complesso - assicura l ’ i s t i t u to - sarà o g g e t to d i un’importante opera di ristrutturazione grazie agli importanti investimenti che l’acquirente ha intenzione di realizzare, risorse che permetteranno di mantenere Villa Emo aperta al pubblico e visitabile, ancor meglio di come avviene ora. La ristrutturazione la renderà maggiormente attrattiva, garantendo un importante indotto per il territorio».
Oltre un mese fa il Cda aveva annunciato l’interesse di un appassionato del Palladio che voleva riportare l’edificio s to r i co «al suo originario splendore, prevedendo oltre all’investimento diretto anche un ulteriore cospicuo investimento per le opere di ristrutturazione e il restauro della villa». Entro qualche settimana, il candidato compratore (un imprenditore contestualizzato con un generico «europeo») presenterà il progetto di recupero «per porre freno alle infondate speculazioni di queste settimane». Sono in corso verifiche per elaborare il piano economico finanziario, sul quale indicare cifre e aree di intervento, ma con il faro dell’apertura al pubblico di una villa veneta fra le più importanti del patrimonio regionale, inserita nelle l i ste Unesco nel 1996. Al Comune non basta: vuole garanzie, il perimetro dell’intervento privato e un confronto in tempi brevi per «contrattare» la dovuta fruibilità.