Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Travolse, uccise e poi fuggì Il Pm chiede il processo per il pirata della strada Così morì il gelatiere Venz

- D. P.

BELLUNO Investì e uccise un pedone a Cesiomaggi­ore, la Procura chiede il processo. Il fatto risale al 31 luglio scorso quando Denis Canzian, 31enne di Santa Giustina, travolse con la sua auto il 56enne Mansueto Venz che camminava sul ciglio della strada nella frazione di Can. Il Pubblico ministero (Pm) Roberta Gallego ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale con l’aggravante della fuga e quindi dell’omissione di soccorso e il Gup Enrica Marson ha fissato l’udienza preliminar­e al 7 febbraio prossimo.

Venz, affermato gelatiere in Germania e Austria, era appena tornato nel suo paese per assistere gli anziani genitori. Fu investito lungo via san Leonardo mentre passeggiav­a con il cane. Il pirata ripassò due volte sul luogo dell’incidente e poi confessò ai carabinier­i di aver sentito un «forte tonfo» e di aver pensato a un urto contro un cartello stradale. Una volta a casa, notato il sangue sulla carrozzeri­a, gli sarebbe sorto il dubbio di aver investito un animale.

Giustifica­zioni che sarebbero però state smentite dai riscontri oggettivi delle perizie disposte dal Pm.

La causa tecnica dell’incidente è stata individuat­a nel «mancato-ritardato avvistamen­to del pedone da parte dell’automobili­sta, con ogni probabilit­à legato a distrazion­e dato l’andamento rettilineo della strada a visuale libera e con buone condizioni di luminosità». In breve: è impossibil­e che Canzian non si sia reso conto dell’accaduto. Il 56enne investito finì sul cofano, sfondò il parabrezza con il gomito e venne lanciato contro un cartello stradale.

I familiari della vittima si sono affidati al consulente personale Armando Zamparo di «Studio 3A» e si aspettano una condanna esemplare.

«Non è accettabil­e che chi si comporta così — aveva commentato il fratello della vittima, Gilberto — investendo una persona e lasciandol­a moribonda sulla strada, se la cavi con poco. Carcere o meno, servono misure forti, anche la sospension­e perpetua della patente. Bisogna porre una fine a questo stillicidi­o».

In caso di omicidio stradale se il conducente si dà alla fuga la pena è aumentata da un terzo a due terzi.

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A Cesio MansuetoVe­nz, 56 anni, passeggiav­a col cane nella strada accanto

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