Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I tempi della coppia e le parità mancate al «Premio Solesin»
La divisione dei compiti nella famiglia non è ancora paritaria: la ricerca della padovana Gargiulo, vincitrice del premio dedicato a Valeria Solesin
Il premio ha un nome lungo lungo: «Il talento femminile come fattore determinante per lo sviluppo dell’economia, dell’etica e della meritocrazia nel nostro Paese». In breve, e ci piace di più, è il premio Valeria Solesin, la ricercatrice veneziana massacrata dall’Isis al Bataclan il 13 novembre 2015. Uno degli undici riconoscimenti sponsorizzati da Forum della Meritocrazia e Allianz Partners, destinati alle giovani laureate, è stato consegnato l’altro giorno a Milano a Chiara Gargiulo, padovana con laurea in Statistica da 110 e lode al Bo, ed era presente la mamma di Valeria, Luciana Milani. Un momento pieno di significato, perché queste ragazze sono la continuazione viva e vegeta di quel che Valeria era, promettente studiosa, piena di vita: è un testimone che passa. Chiara Gargiulo si è occupata di benessere, una delle componenti della felicità possibile: ha indagato un campione di coppie italiane, da nord a sud, ingrandendo fino ai minimi dettagli come adoperano il loro tempo, al lavoro, a casa, per la cura dei figli, e infine il tempo libero. Guardando alle differenze di ore e compiti tra uomini e donne e chiedendo, quasi ossessivamente: siete soddisfatti? Chiarisce Chiara: «Si tratta della soddisfazione autopercepita, e infatti il dato cambia a seconda delle situazioni: c’è chi è contento di lavorare e c’è chi è più sereno/serena se non lavora, un atteggiamento più diffuso al sud». Però, contestualmente, le donne del Sud sono felici fino ad un certo punto di dover sempre badare alla casa… E il dato nazionale parla chiaro: un quarto delle donne italiane è poco soddisfatta della divisione dei compiti all’interno della famiglia per quanto riguarda il lavoro domestico, e il 12,6 per cento per niente soddisfatta. Dice la dottoressa Gargiulo: «La rivoluzione di genere degli ultimi decenni ha progredito nella società, nel pubblico. Ma tra le pareti domestiche è in stallo». E se non siamo più al vecchio adagio «Che la piasa, la tasa e la staga a casa», c’è ancora molta strada da fare per sradicare una mentalità dura a modificarsi.
La tesi premiata è una selva di numeri, con tutte le distinzioni possibili in sottogruppi, attività, territorio. L’idea è stata costruita a quattro mani dalla professoressa Maria Letizia Tanturri e da Chiara, poi alla laurea il relatore è stato il professor Stefano Mazzucco. Un percorso rigoroso che prende le mosse da un’indagine Istat di dieci anni fa sull’uso del tempo. Da lì Chiara ha selezionato un campione di coppie adulte, alcune con figli al di sotto dei 15 anni, insomma figli ancora da accudire, per un totale di 6763 persone. E si è cercato di misurare la «soddisfazione». Tra «grafichetti», come li chiama Chiara, tabelle, percentuali e numeri esce il ritratto di un popolo familiare in cammino, senza troppa velocità ma anche senza marce indietro. Emerge una media superiore alla metà di benessere percepito. I più contenti, va detto, sono i giovani maschi del Nord Italia. Gli altri? Il tran tran domestico dà stabilità, soprattutto se lavora di più la donna…. Se si chiede però tout court della soddisfazione di coppia i valori salgono. Come dire: al di là delle divisione dei compiti, la famiglia dà benessere. Fuori dai numeri, è bello pensare che tutto questo si può tradurre con un «ti voglio bene».
I numeri comunque parlano di persone. Per Chiara è fondamentale: «Vengo da una famiglia piena di numeri, papà ingegnere, mamma laureata a Padova in Statistica, ma sento molto il lato umano. Per questo voglio occuparmi di statistica, ma nel sociale, applicare i risultati delle ricerche in situazioni concrete». Reduce da uno stage retribuito di sei mesi alla Fondazione Zancan, Chiara ha in tasca i 6.000 euro del premio e si guarda attorno. Sta facendo un corso, ama le danze popolari e balla spesso, vive a Mestre con il suo ragazzo, Diego, con il quale, pare, non ha problemi di divisione dei compiti. Almeno per ora.