Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Marca spaccata, ponte ricostruito in tempi record
Susegana, danneggiato dal maltempo è stato sistemato da Anas in otto giorni
SUSEGANA (TREVISO) Pubblico delle grandi occasioni, ieri pomeriggio, al Ponte della Priula: alle 15 e qualche minuto il bypass spazzato via dalla piena del Piave del 29 ottobre ha riaperto alla circolazione, collegando di nuovo le due sponde diventate lontanissime per la gioia dei residenti.
SUSEGANA (TREVISO) «Suona! Suona!» gridavano decine di persone a bordo strada. «Suonate tutti!» incitava una signora, con un entusiasmo fuori dal comune. Bisogna capirli, però. Per due settimane si sono sentiti quasi isolati: il Piave era diventato un ostacolo insormontabile. Anche per questo ieri pomeriggio, al Ponte della Priula c’era il pubblico delle grandi occasioni, con un tifo da stadio e strombazzate di clacson da far invidia alla carovana di un matrimonio: alle 15 e qualche minuto il bypass spazzato via dalla piena del 29 ottobre ha riaperto alla circolazione, collegando di nuovo le due sponde diventate lontanissime. C’erano perfino auto e furgoni in coda, da una parte e dall’altra, in paziente attesa che Anas rimuovesse le transenne dopo due settimane di disagi economicamente incalcolabili. E poi via, sbracciandosi dal finestrino col pollice in alto, per poter raccontare di essere stati i primi a tornare alla normalità. Due domeniche fa il maltempo che ha flagellato il Veneto aveva costretto a chiudere precauzionalmente gli accessi al ponte Bailey, realizzato per garantire un attraversamento mentre il ponte monumentale è in restauro; la piena del fiume aveva parzialmente distrutto i rilevati facendo crollare anche l’asfalto, imponendo quindi un divieto di transito che rischiava di durare un mese. Invece, in otto giorni dall’inizio del cantiere si passa di nuovo, per la gioia di chi vive e lavora fra la destra e la sinistra Piave e dei circa quarantamila veicoli che quotidianamente utilizzano quel tratto di Pontebbana.
Il risultato è che la riapertura di un tracciato provvisorio è diventata quasi un’inaugurazione: cerimoniere il presidente della Regione Luca Zaia; accanto a lui l’ingegnere Claudio De Lorenzo di Anas e i sindaci di Nervesa della Battaglia e Susegana, i due Comuni divisi dal fiume. «Devo fare i miei complimenti ad Anas: nonostante il brutto tempo, lavorando costantemente e in tre turni, l’opera è stata ripristinata» ha annunciato il governatore. «E, lo ricordo, il bypass era ed è stato studiato perché, nell’eventualità di un’altra piena, le rampe vadano giù per non creare un effetto diga».
Un’altra sensibile grana da risolvere, in questi giorni di cantiere, è stato il ritrovamento di ordigni bellici portati dal fiume: «Il Piave è stato scenario della Grande Guerra – sottolinea Zaia - Anas è dovuta intervenire di nuovo dopo le bonifiche preventive, ma tutto è andato bene».
Manco a dirlo, i più soddisfatti del risultato sono i sindaci Fabio Vettori e Vincenza Scarpa, dopo due settimane in trincea. In particolare, la prima cittadina di Susegana aveva alzato la voce nei giorni scorsi organizzando una manifestazione sul ponte con oltre venti colleghi per chiedere una soluzione rapida (arrivata in effetti in tempi record). A livello strutturale il danno è stato calcolato in circa 150, forse 200mila euro, ma molto di più è costato a chi si è trovato bloccato o ha dovuto quadruplicare i tempi di percorrenza attraversando il Piave a Vidor o Maserada.
«Ogni giorno, per questo territorio, ha significato milioni di euro di mancati incassi per negozi, centri commerciali, aziende, e disagi enormi per le famiglie e i ragazzi che dovevano andare a scuola» ha detto Scarpa. «Ho parlato con diversi cittadini: una pasticceria ha stimato una perdita del
75 per cento, una ditta di trasporti un danno di mille euro al giorno, e queste cifre vanno moltiplicate per centinaia di attività, da Spresiano a Conegliano. Grazie a chi ha lavorato notte e giorno per riportare il ponte Bailey nelle disponibilità della comunità». Un merito che va anche a due ditte strettamente legate al territorio, le suseganesi, Superbeton e Brussi: «In otto giorni – continua il sindaco Scarpa – hanno fatto il lavoro di tre settimane. È un orgoglio».
Ma questa è stata solo la prima (piccola) festa: fra metà e fine aprile dovrebbe riaprire il ponte monumentale, centenario, rinforzato nelle pile e con due nuove piste protette per mettere in sicurezza biciclette e pedoni per un investimento di nove milioni di euro. «Faremo una festa con le famiglie prima della riapertura – promette Zaia -, per due giorni sarà un grande viale pedonale».