Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Pizza, Tiramisù e grande classe Il marchio Dèdè
Il mediano Benetton: «Darò tutto»
TREVISO È stato l’ultimo grande colpo del mercato estivo biancoverde. All’anagrafe è registrato come Dewaldt Otto Duvenage, ma per tutti è Dédé: 30 anni, mediano d’apertura sudafricano, tanta esperienza nel Super15 e in Europa. Un talento sopraffino, destinato a far fare il salto di qualità al Benetton Treviso: l’ha mostrato già in occasione del suo esordio, sabato scorso contro Cardiff, quando con il suo ingresso, i Leoni sono riusciti a cambiare marcia. «É stato veramente entusiasmante fare un esordio del genere – le parole del mediano trevigiano - una vittoria maturata nei minuti finali con un pubblico caloroso pronto a sostenerci in ogni istante del match. Inoltre ho notato che abbiamo una tifoseria veramente appassionata al rugby, un pubblico corretto che rispetta anche gli avversari cosa che in Sudafrica non sempre accade soprattutto nei momenti in cui il calciatore avversario deve piazzare. Comunque sarà una lunga stagione in cui potremo avere degli alti e bassi, ma sapere che loro saranno sempre lì a sostenerci per noi sarà di grande aiuto. Posso assicurare già da adesso che giocheremo ogni partita per rappresentare al meglio loro e la città di Treviso». Una città che il giocatore sudafricano non è riuscito ancora a conoscere bene, preso da un altro grande evento della sua vita: Duvenage è infatti diventato papà da pochi mesi. «Purtroppo nonostante siano passate due settimane non ho ancora avuto modo di girare tanto, ho visto però che è una cittadina nella quale si respira tanta storia, la vicinanza ad una città unica come Venezia è senza dubbio un plus. Poi certo ho assaggiato del prosecco, la pizza o il tiramisù. Tutto veramente ottimo».
Ad agevolare il suo inserimento in biancoverde ci penseranno Tommaso Benvenuti e Tommaso Allan, giocatori con cui Duvenage ha giocato con la maglia del Perpignan: nei tre anni trascorsi in oro e rosso, tra Top14, Pro D2 e Champions Cup, Dewaldt è tra i giocatori più utilizzati; a parlare per lui ci pensano le statistiche che lo vedono sempre oltre i 1000 minuti giocati a fine di ogni stagione. «Avere dei volti familiari che mi circondano è senza dubbio un aiuto per me, soprattutto in questo momento in cui ho dovuto lasciare in Sudafrica mia moglie e mio figlio di appena un mese (lo raggiungeranno a breve una volta sbrigate le pratiche per i passaporti, ndr) ma devo dire che tutti stanno facendo il loro per farmi ambientare al meglio. Conto di imparare presto anche l’italiano così da poter comunicare con tutti e sentirmi maggiormente parte dei Leoni oltre che parte della cultura italiana».