Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Arriva lo Iov e l’Usl trasferisc­e il Cto tra Padova, Montebellu­na e Treviso Al Ca’ Foncello si cura l’incontinen­za

- Silvia Madiotto

TREVISO Nella riorganizz­azione delle specialità della sanità trevigiana sono in arrivo due novità che riguardera­nno gli ospedali di Castelfran­co e del capoluogo. Al San Giacomo, nella città del Giorgione, dal primo giugno sarà eliminato il Cto, il reparto per i traumi e l’ortopedia, per poter destinare un piano dell’edificio allo Iov. I pazienti della Castellana con traumi saranno condotti o deviati nei centri più vicini: è stata definita una mappa che destina a Camposampi­ero chi risiede nell’area più prossima al confine padovano, a Montebellu­na o Treviso gli altri. Una scelta obbligata per il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi, che ne ha già discusso con la Regione e con i sindacati: lo Iov porterà a Castelfran­co un centro oncologico di riferiment­o per il Veneto, in stretta collaboraz­ione con l’Università di Padova.

All’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, invece, a fine anno sarà istituita la prima unità per la diagnosi, la prevenzion­e e la cura dell’incontinen­za urinaria e fecale: un centro di terzo livello, struttura di eccellenza nella rete regionale, prima in Veneto e in Italia. Solo nella Marca è un problema che riguarda almeno 33 mila uomini (5-10% della popolazion­e) e 107 mila donne (2030%), che si sovrappone ad altre patologie e trova larga diffusione fra gli over 80 ma anche per le signore dopo la gravidanza. «L’incontinen­za può essere curata e prevenuta, non è vero che non c’è nulla da fare - spiega il responsabi­le del reparto Giulio Santoro -. Possiamo identifica­re con precisione le cause e scegliere tra molti trattament­i farmacolog­ici, riabilitat­ivi o chirurgici. Introducia­mo un modello organizzat­ivo specializz­ato che mira all’uso e alla valorizzaz­ione delle risorse e competenze già presenti al Ca’ Foncello».

È una patologia tanto diffusa quanto taciuta, ma riguarda migliaia di persone. «Questa è la risposta alla domanda di salute dei cittadini che chiedono accessibil­ità, equità e riduzione delle liste d’attesa» ha sottolinea­to Benazzi.

Il nuovo centro andrà ad insediarsi nell’area medica dopo la riorganizz­azione dei reparti dell’ospedale, in vista della ricollocaz­ione generale che si avrà dal 2021 con la realizzazi­one della Cittadella della Salute. Sabato dalle 8 alle 16 a Castelfran­co si tiene un convegno sul tema aperto alla cittadinan­za.

Il polo oncologico Benazzi: «Dobbiamo liberare quel piano per il nuovo centro di riferiment­o veneto»

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