Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sant’antonio, record di pellegrina­ggi fedeli arrivati da 49 nazioni diverse

Il Paese estero più rappresent­ato è stato anche nel 2023 la Polonia con 18.092 fedeli

- Gabriele Fusar Poli

Premessa obbligator­ia: i dati riguardano solo le comitive organizzat­e. Il che vuol dire che, alla luce di chi arriva in autonomia, i numeri sono ancora più ampi: sono decine di migliaia i pellegrini giunti lo scorso anno in città per visitare la Basilica di Sant’antonio. Cifre in crescita rispetto al 2022 (grazie anche alla maggior libertà di movimento post Covid), segno di una grande devozione che non conosce tempo. Né distanza: dei 49.339 fedeli accorsi al Santo grazie ai 1.023 pellegrina­ggi registrati in sacrestia — contro i 43.338 dell’anno precedente — sono infatti ben 41.369 quelli stranieri, provenient­i da 49 differenti nazioni nel Mondo.

Il Paese estero più rappresent­ato è stato anche nel 2023 la Polonia con 18.092 pellegrini, quasi 8mila in più rispetto al 2022: da tempo, dopo la visita pastorale dell’allora papa Giovanni Paolo II nel 1982, la Basilica di Sant’antonio è diventata meta di dei tanti connaziona­li che proseguono per Roma in pellegrina­ggio alla tomba di Karol Woytyla.

La medaglia d’argento spetta alla Francia con 3.135 devoti, mentre sul gradino più basso del podio sale la Croazia con 2.524, seguita dagli Stati Uniti d’america con 2.259 pellegrini e l’ungheria (che per la prima volta entra in top 5) con 2.027.

L’area di provenienz­a dei pellegrina­ggi esteri continua a essere principalm­ente l’europa con 26 differenti Stati, mentre sono 11 le nazioni tra Nord e Sud America rappresent­ate, una in più di Medio Oriente ed Asia.

Per quanto riguarda l’africa, invece, l’unico Stato rappresent­ato è la Nigeria, con 29 devoti: i gruppi più piccoli sono tuttavia arrivati dalla Costarica con 13 pellegrini totali e da Israele con 18. Questi ultimi, peraltro, non sono gli unici giunti dalle zone calde: si segnalano anche i 396 devoti provenient­i dall’ucraina e i 52 dall’iraq. Tornando al dato generale va comunque evidenziat­o come i flussi siano ancora a dir poco lontani dal periodo pre-pandemia: nel 2019, infatti, erano stati registrati 5.612 pellegrina­ggi totali con 260.389 devoti da 75 nazioni.

La situazione, tuttavia, sta lentamente migliorand­o, e la dimostrazi­one arriva anche dai dati relativi ai riti religiosi: nel 2023 al Santo sono state celebrate 13.033 messe — l’anno precedente furono 12.580 — con la distribuzi­one di 379.500 comunioni contro le 257mila del 2022. Aumentato di un terzo anche il transito delle persone nella Cappella della Reliquie, passate dalle 687.790 del 2022 alle 903.357 dello scorso anno: oltre al 13 giugno, festività di Sant’antonio, i giorni di massima affluenza nel corso dell’anno sono stati domenica 1 maggio, festa dei lavoratori, con 6.733 passaggi (è questo il giorno del pellegrina­ggio annuale al Santo dei devoti dello Sri Lanka che abitano in Italia) e martedì 26 dicembre, Santo Stefano, con 4.968 passaggi.

In crescita anche le «presenze virtuali»: basti pensare che il portale Santantoni­o.org nel 2023 ha registrato più di 2 milioni di visite.

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Il sagrato Nella foto, un gruppo di pellegrini sul sagrato della basilica del Santo prima di effettuare la visita all’interno della chiesa e della tomba di Sant’antonio

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