Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Padova, più punti (e critiche) La guida per sperare ancora
Biancorossi all’inseguimento del Südtirol. Ecco cosa funziona e cosa no
Non bastano due punti in più rispetto alla passata stagione. Non bastano tredici risultati utili consecutivi. Non bastano cinque vittorie e un pareggio nelle ultime sei. Non basta una media punti di 2,16 punti a partita. Quando di fronte c’è un avversario (il Südtirol) che non sbaglia mai, a cui gira tutto bene, che prende 5 gol in 23 partite, che sa far girare quasi sempre gli episodi dalla sua parte, per il Padova la frustrazione è il sentimento prevalente.
Ambiente e tifosi
Dal punto di vista ambientale, la tifoseria è una pentola a pressione. Sui social si moltiplicano le richieste di esonero di Massimo Pavanel, che gode ancora della fiducia della società. Certo, la squadra nelle ultime tre partite non ha convinto più di tanto, ma come si fa a mandare via un allenatore in queste condizioni? Sui tribunali virtuali la sentenza su Pavanel è stata già emessa e persino quando la squadra inanellava vittorie su vittorie c’era chi ne chiedeva la testa. Difficile lavorare in questo clima, perché l’impressione che il tecnico faccia convergere su di sé tutta la frustrazione per l’epilogo del campionato scorso, perso al fotofinish sia nella regular season sia ai playoff.
Dezi
In questo quadro, in cui le colpe di Pavanel sono relative, un errore il tecnico lo ha commesso domenica. È sembrata una mossa poco furba quella di non schierare Jacopo Dezi, l’unico acquisto del mercato di gennaio del neo ds Massimiliano Mirabelli, neppure per un minuto. Le qualità del giocatore non sono in discussione, sulla carta è un titolare e ha bisogno di essere messo nelle condizioni di poter entrare in forma il prima possibile. Almeno uno spezzone Pavanel avrebbe potuto concederglielo.
Alternative
Gli occhi dei tifosi sono puntati su Mirabelli. Il suo tecnico preferito, Domenico Toscano, non è disponibile essendo entrato
Il «caso» Dezi
Il più importante acquisto del mercato non ha ancora giocato: autogol del tecnico e uscito da Reggio Calabria per appena tre giornate nell’attuale campionato ed eventualmente se ne riparlerà a fine stagione. Se la situazione dovesse precipitare, i tecnici su piazza potenzialmente all’altezza del compito non sono molti. Fra questi Boscaglia, l’ex Bisoli, Nesta, Breda.
L’avversaria
In questo quadro il Südtirol non si ferma e sta facendo un campionato migliore persino di quello scorso della Ternana dello scorso anno, capace di conquistare la promozione con largo anticipo nel girone C. Questo Südtirol sta riuscendo a fare ancora meglio. Ha 59 punti, ha la difesa meno battuta d’europa assieme a quella dell’ajax (5 gol al passivo) e sinora non ha mai perso. In tutto 18 vittorie, 5 pareggi e nessuna sconfitta. Domani recupererà la partita contro la Virtus Verona e, se dovesse vincere, salirebbe addirittura a quota 62, a +10 sul Padova. Sarebbe una sorta di de profundis anticipato sulle ambizioni di promozione diretta per il Biancoscudo, partito a inizio anno coi favori del pronostico e schiacciato sotto il peso dei successi altrui. Più che dei propri demeriti, che pure ci sono.