Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Maxi-debito piscine, minoranze all’attacco «Il consiglio comunale sia a porte aperte»
Le opposizioni: libere seduta e commissioni dove si decide sulla transazione
Gli ultimi passi nella soluzione del maxi-debito per delle piscine saranno fatti in consiglio comunale a porte chiuse e con verbali secretati, tra le proteste dell’opposizione che accusa di opacità l’amministrazione del sindaco Edoardo Gaffeo.
In ballo quasi 8 milioni di euro ossia i 6,3 richiesti da Bper (Banca popolare Emilia Romagna, titolare del mutuo per la realizzazione del «progetto di finanza» per l’impianto sportivo contratto inizialmente con Unipol Banca da «Veneto Nuoto», poi fallita e dei cui debiti il Comune si è accollato la surroga) e gli 1,4 definiti dal «lodo Baldetti», stabilito in conciliazione per la ritardata consegna ai privati dei terreni delle vecchie piscine in viale Porta Adige.
«Il segreto non è una scelta politica — precisa il presidente del consiglio comunale, Nadia Romeo (Pd) — ma una disposizione tecnica perentoria data dal segretario comunale, Alessandro Ballarin, sulla base del regolamento comunale. I verbali saranno resi pubblici appena il giudice avrà omologato l’accordo. Ne parleremo in conferenza dei capigruppo».
Conferenza che, convocata oggi alle 17.30, si annuncia elettrica. Le minoranze sono determinate a chiedere chiarezza, prima di definire la data del Consiglio «riservato» (in ballottaggio martedì 10 e giovedì 12 marzo), mentre lunedì alle 17 convocate — in seduta congiunta e segreta — le commissioni Bilancio, Lavori pubblici e Sport. Riunione, quest’ultima, che si sarebbe dovuta tenere sabato, ma slittata perché il dossier sull’ipotesi di soluzione non sarebbe stato ancora corredato dagli ultimi pareri dei revisori dei conti.
«Non abbiamo ancora un documento — incalza Silvia Menon, capogruppo Lista Menon — e tante volte ci hanno inviato, per conoscenza, delibere ancora prive di parere. Poi uno deve decidere in poco tempo su operazioni da milioni di euro». Menon chiederà lumi anche sulle ragioni delle procedure di secretazione, affiancata da altri esponenti della minoranza.
«Spero che la maggioranza chiarirà il perché di queste riunioni a porte chiuse — rilancia Michele Aretusini, capogruppo Lega — Il Consiglio e la commissione secretati devono avere una motivazione convincente: decideremo su tanti soldi pubblici».
Pronto Mattia Maniezzo. «Doveroso essere trasparenti verso la cittadinanza — premette il capogruppo M5S — Specie su questa questione che, da oltre dieci anni, tiene la città col fiato sospeso. Noi, come sempre,
Antonio Rossini è il solo nell’opposizione a mostrare comprensione verso la maggioranza. «Non è scarsa trasparenza — sostiene il consigliere della Civica Gambardella — si tratteranno atti e fatti giuridici delicati e riservati. Quando si arriverà tra le parti coinvolte alla conclusione, in un senso o nell’altro, allora ci sarà la massima informazione».
Romeo (Pd) Non scelta politica, ma indicazione perentoria del segretario comunale In ballo concordato fallimentare Menon (civica) Ancora nessun documento ufficiale Così come si può decidere su milioni di euro pubblici?
saremo sentinelle».